Libia e Tunisia, sulle missioni italiane il voto nell'aula di Montecitorio

Libia e Tunisia, sulle missioni italiane il voto nell'aula di Montecitorio
di Ebe Pierini
Mercoledì 10 Gennaio 2018, 10:17 - Ultimo agg. 17:46
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Sarà l'aula della Camera a pronunciarsi sul rinnovo delle missioni internazionali attualmente in corso e sull'autorizzazione dei nuovi impegni in Africa. Lo ha stabilito ieri la conferenza dei capigruppo. Il voto si svolgerà a Montecitorio il 17 gennaio alle 16. Ma già in mattinata è previsto l'esame dei provvedimenti.

Erano stati Mdp, Sinistra italiana e M5S a richiedere espressamente che si procedesse con un voto da parte dell'aula. Il Pd invece aveva espresso perplessità ritenendo che fosse preferibile l'esame da parte delle commissioni parlamentari Difesa ed Esteri. Poi si dovrà pronunciare anche il Senato. Non si sa se però in quel caso il passaggio avverrà in commissione o il dibattito approderà in aula.

Lo scorso 28 dicembre il consiglio dei Ministri, oltre a deliberare la prosecuzione di quelle già attive, ha approvato nuove missioni internazionali per il 2018. Ma il provvedimento necessità del via libera delle Camere. Analizzando la delibera del governo emerge una novità sostanziale: vengono previste nuove missioni concentrate tutte in Africa a dimostrazione che è quella l'area geografica ritenuta di «prioritario interesse strategico in relazione alle esigenze di sicurezza e difesa nazionali». Si tratta di operazioni definite no combat, finalizzate alla sicurezza e alla stabilità internazionali. Si parla, a tal proposito di interventi di capacity building. In sostanza andremo ad addestrare le forze di sicurezza locali incrementandone capacità e competenze.
 
Per quanto riguarda la futura missione in Libia si può parlare di una rimodulazione dell'attuale missione Ippocrate finalizzata al supporto sanitario e umanitario, e di alcuni compiti previsti dall'intervento in supporto alla Guardia costiera libica fino ad ora inseriti nell'operazione Mare Sicuro. Dopo aver formato il personale della Guardia Costiera libica invieremo addestratori a terra con compiti di consulenza, assistenza, supporto e mentoring a favore delle forze di sicurezza libiche in modo da rafforzare controllo e contrasto dell'immigrazione illegale, dei traffici illegali e delle minacce alla sicurezza. In Niger saremo presenti nell'ambito della missione congiunta europea e statunitense per la stabilizzazione dell'area e il rafforzamento delle capacità di controllo del territorio da parte delle autorità nigerine e dei Paesi del Sahel. Addestreremo le forze di sicurezza locali per favorire il contrasto a immigrazione illegale e al terrorismo. Quella in Tunisia invece sarà una missione Nato di supporto per lo sviluppo di capacità interforze delle Forze armate tunisine. Forniremo supporto per la costituzione di un comando interforze di livello brigata.

«In particolare, questo nuovo Comando, che integrerà membri pure della Polizia e della Guardia Nazionale tunisina - scrive la rivista della difesa, Rid - avrà il compito di coordinare e gestire le operazioni di lotta al terrorismo e di controllo delle frontiere.

Il contingente italiano comprenderà consiglieri, addestratori, nuclei di supporto, team sanitario e aliquota di force protection».

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