Secondo una prima sommaria ricostruzione, pare che la donna, che si trovava proprio davanti casa, fosse in procinto di scendere dalla sua vettura, una Lancia Y, quando è stata travolta da una Peugeot che stava sopraggiungendo in quell'istante. La Lancia bianca, infatti, era parcheggiata proprio sul ciglio della strada, a pochi metri dalla discesa che delimita la zona dove risiede la famiglia di Antonella. Una disgrazia enorme per la famiglia Tripodi, già duramente provata solo poche settimane addietro da un altro incidente che aveva visto protagonista il padre di Antonella, ancora oggi ricoverato ai "Riuniti", dopo l'incidente avvenuto in contrada San Carlo.
«Non ci sono parole per descrivere il terribile episodio che si é verificato.
Scene di disperazione comprensibili ed amare per i congiunti, costretti ad assistere a questa ennesima tragedia su cui ora dovrà essere fatta chiarezza. Il punto in cui è avvenuto l'incidente, infatti, è preceduto da un curvone che limita abbastanza la visuale degli automobilisti. Toccherà alle forze di polizia ricostruire con dovizia di particolari la dinamica dei fatti - si legge in una nota dell'Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” -. Lo Stato Assassino che ogni giorno uccide i calabresi sulla S.S.106 è incapace di investire affinché possa essere avviato un piano di investimenti per l’ammodernamento di una arteria viaria contraddistinta da illegalità diffuse e da una scarsa manutenzione che la rendono una mulattiera che versa peraltro in uno stato comatoso».