Migranti, 64 morti nel naufragio dell'Epifania

Migranti, 64 morti nel naufragio dell'Epifania
Lunedì 8 Gennaio 2018, 13:12 - Ultimo agg. 9 Gennaio, 10:19
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Sarebbero 64 i migranti morti nel naufragio dell'Epifania avvenuto sabato al largo delle coste libiche, a quarantina di miglia a nord di Tripoli. Lo afferma Flavio Di Giacomo, portavoce italiano dell'Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni), su Twitter. Secondo le testimonianze raccolte dall'Oim a Catania, al momento della partenza il gommone che poi è naufragato trasportava 150 persone. Sul numero delle vittime e dei dispersi mancano dati ufficiali: la ong tedesca Sea Watch aveva parlato di 25 morti. La Guardia costiera ha recuperato nell'area del naufragio otto cadaveri e 86 superstiti trasferiti a Catania con la nave Diciotti.

Le operazioni di sbarco dalla nave Diciotti della Guardia Costiera sono avvenute oggi. Sulla nave anche i cadaveri di otto migranti che non ce l'hanno fatta e che sono stati recuperati dai soccorritori. Le operazioni di ricerca dei dispersi sono proseguite per tutta la notte, senza esito. Intanto sono state avviate le prime indagini sulla tragedia: personale della squadra mobile della Polizia di Stato di Catania sta acquisendo le testimonianze e i verbali delle operazioni del personale di bordo.

La Guardia costiera libica intanto ha annunciato in una nota di aver «salvato» 270 migranti di «diverse nazionalità africane» a bordo di «due imbarcazioni» e «ripescato i corpi di due donne» in un tratto di mare «davanti alle coste di Gars Garabulli» (Castelverde), a est di Tripoli. Nel comunicato pubblicato su Facebook si precisa che l'intervento è stato compiuto ieri dalla motovedetta «Sabrata».

I migranti sono stati portati alla base navale di Tripoli «dove è stata fornita loro assistenza medica e alimentare sotto la supervisione dell'organismo medico internazionale, dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni e dell'Alto commissariato per i rifugiati», aggiunge la nota con implicito riferimento fra l'altro a Iom e Unhcr. «Alcuni di loro sono stati portati i ospedale» e poi tutti «affidati al Centro di accoglienza per migranti illegali», conclude il comunicato.
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