Nozze alla Reggia di Caserta, l'addobbatore sul leone scatena la polemica

Nozze alla Reggia di Caserta, l'addobbatore sul leone scatena la polemica
Domenica 7 Gennaio 2018, 13:24 - Ultimo agg. 8 Gennaio, 17:02
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Infuria la polemica sul matrimonio di Angela Ammaturo, amministratore delegato del marchio «Frankie Morello», il cui ricevimento si è svolto all'interno della Reggia di Caserta. La concessione di alcuni spazi del palazzo reale fuori dagli orari di apertura del museo ha ricevuto molte critiche anche per timori di eventuali danni al patrimonio artistico. Un timore che la parlamentare Pd Camilla Sgambato conferma pubblicando la foto di un allestitore, impegnato nella sistemazione di centinaia di fiori bianchi sullo scalone monumentale, seduto a cavalcioni su un leone di marmo. Una foto che, spiega Sgambato, «non avrei mai voluto vedere» e che «farà il giro del mondo, e dubito faremo bella figura».



La foto dell'allestitore a cavalcioni sul leone di marmo ha scatenato tantissime critiche ma c'è anche chi resta dell'idea che si sia trattato di un'iniziativa positiva per il sito. Tra questi c'è sicuramente il direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, preso in giro sul web con un fotomontaggio che lo ritrae nelle vesti del celebre «boss delle cerimonie». Un fotomontaggio che lo stesso Felicori ha rilanciato sulla sua pagina Facebook, spiegando che «cercano di prendermi in giro per la concessione di spazi della Reggia, fuori dagli orari di apertura del museo, a una festa di matrimonio. Io non ci vedo niente di male, avremo un ricavo da usare a fini culturali, abbiamo concordato regole di tutela del bene. Ci basiamo su regole consolidate per tanti eventi, ma come matrimonio è un'esperienza nuova, ne trarremo insegnamenti per fare meglio in futuro, ma perché scandalizzarsi pregiudizialmente?».

E per quanto riguarda l'infiorata dello scalone, Felicori aggiunge: «Fin da bambino, e ancora oggi, quando vedo una chiesa aperta entro e mi godo il silenzio e la bellezza di questi spazi alti.
Da quando vivo al Sud trovo spesso le chiese piene di fiori preparati per una cerimonia e mi esaltano i profumi, i colori, l'attesa che già si percepisce di una gioia collettiva. Ecco perché l'ho autorizzata, ho pensato che non dispiacesse ai visitatori, anzi. Per il resto - precisa ancora Felicori - la festa non si è svolta negli appartamenti museali, ma negli spazi destinati agli eventi, come tanti altri congressi che nessuno ha notato».
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