Verdone: «Gomorra? Stiamo attenti a chi la guarda»

Verdone: «Gomorra? Stiamo attenti a chi la guarda»
di Diego Del Pozzo
Giovedì 4 Gennaio 2018, 11:22
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Tanti applausi e folla delle grandi occasioni, ieri sera al cinema Med The Space di Fuorigrotta, per la proiezione in anteprima italiana di «Benedetta follia», l'attesa nuova commedia di Carlo Verdone, prodotta da Aurelio e Luigi De Laurentiis per la Filmauro. Come tradizione vuole, in sala a gustarsi la nuova produzione cinematografica del loro presidente c'erano anche i calciatori del Napoli, accolti con entusiasmo dagli spettatori-tifosi.

Per introdurre il film, in uscita l'11 gennaio in ben 700 copie, sono intervenuti assieme ai De Laurentiis padre e figlio lo stesso Verdone e la protagonista femminile, Ilenia Pastorelli, al secondo ruolo dopo l'esordio-boom in «Lo chiamavano Jeeg Robot», che due anni fa le valse il David di Donatello come attrice protagonista. E sempre da quell'opera prima arrivano anche Nicola Guaglianone e Menotti, i due sceneggiatori scelti da Verdone per scrivere «Benedetta follia» con lui. «Grazie ai loro contributi spiega il popolare attore-regista romano ho rinnovato un po' il mio modo di fare commedia, tentando strade inedite rispetto a quanto fatto finora. Per esempio, a livello di scrittura c'è una sequenza onirica quasi psichedelica alla quale, probabilmente, da solo non avrei pensato. Anche per quanto riguarda la regia, stavolta ho voluto muovere di più la macchina da presa ed essere meno statico».

Nel film Verdone interpreta Guglielmo, proprietario di uno storico negozio romano di articoli religiosi e d'alta moda per vescovi e cardinali. Senza più certezze, dopo essere stato lasciato dalla moglie nel giorno del loro 25mo anniversario, l'uomo ritrova la fiducia grazie ai consigli della travolgente nuova commessa, Luna, che gli farà scoprire il mondo degli appuntamenti al buio on line con effetti esilaranti e imbarazzanti, fino all'inattesa conclusione. «Il mio è un film aggiunge Verdone sul gran bisogno d'amore, che in un'epoca come la nostra, caratterizzata dalla solitudine esistenziale, diventa ancora più importante. La ricerca dell'amore è il filo conduttore di tutto il film. Il cast è prevalentemente femminile, con attrici brave come Maria Pia Calzone, Lucrezia Lante della Rovere, Paola Minaccioni, Elisa Di Eusanio e Francesca Manzini, oltre alla protagonista Ilenia Pastorelli, che ha una straordinaria spontaneità. Tra i nostri due personaggi si sviluppa un rapporto bellissimo, con lei che vede in me una figura quasi paterna. Ma i colpi di scena sono davvero tanti».

Per la Pastorelli, «lavorare con Carlo è stato un sogno che s'avvera, perché da romana io sono cresciuta con i suoi film e lo considero un pezzo importante di storia del cinema italiano, oltre che una sorta di icona di Roma. Di fronte a questo regalo del destino, dunque, mi sono impegnata al massimo e ho messo nel ruolo tutto il mio cuore. E se da un lato Luna trasporta Guglielmo nel mondo del web, dall'altro diventa l'esempio vivente di come vi sia più amore nella realtà». E a proposito dei temi affrontati in «Benedetta follia», Verdone spiega: «La app Lovit che ci siamo inventati è un emblema di quanto internet e i nuovi media abbiano modificato le relazioni umane, rendendoci più soli nel chiuso delle nostre case davanti agli schermi dei computer e degli smartphone. Io, però, continuo a costruire i miei film sul contatto con la gente comune, che mi permette di avere il polso di ciò che accade nel mondo reale. Dopo 40 anni di carriera, insomma, mi piace continuare a essere un pedinatore di italiani».

In un'epoca dominata dai media audiovisivi, comunque, un artista sensibile come Carlo Verdone è consapevole dei possibili cortocircuiti tra finzione e realtà: «Ci sono film che toccano l'anima e portano a riflettere. In casi come Gomorra, serie di grande qualità, bisogna stare attenti alla platea che la guarda. Ma si tratta innanzitutto di un problema culturale e, quindi, di educazione. Oggi, purtroppo, la maggior parte dei giovani non ha la minima conoscenza del passato, ma senza memoria storica non si può interpretare correttamente il presente». E a proposito di serie tv, ce n'è una anche nel futuro di Verdone: «Dopo il prossimo film, lavorerò al progetto proprio con la Filmauro di De Laurentiis».
 
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