De Luca sul tema è sempre stato vigile negli ultimi mesi, giudicando in maniera non ideologica anche i referendum della Lombardia e del Veneto: «La cosa positiva - aveva detto nei giorni del referendum - è che hanno confermato, in modo particolare Roberto Maroni, l'idea che ci si muove nell'ambito dello Stato unitario, della Costituzione italiana. Poi possiamo ragionare anche sul riparto delle risorse, a condizione però che non si faccia il gioco delle tre carte». De Luca nella sua conferenza stampa di fine anno lancia quindi un segnale forte: la Campania non vuole restare indietro nel nuovo tavolo sul futuro delle Regioni e chiederà maggiore autonomia su temi che il governatore considera già di maggiore competenza locale: «ambiente, formazione, lavoro e sanità». Ma, chiarisce, «prima di chiedere maggiori poteri chiederemo maggiori risorse».
La sfida di De Luca è proprio sui finanziamenti che considera insufficienti a partire dalla Sanità, con il riparto nazionale che, denuncia sempre più spesso: «Viene ancora deciso sulla base dell'età della popolazione, penalizzando una Regione giovane come la Campania e non tiene conto del grado di deprivazione sociale».
Proprio su quest'ultimo punto, De Luca lancia una nuova sfida: «elimineremo il ticket sanitario regionale per i redditi sotto i 26.000 euro», come a mettere lui stesso l'accento sulla deprivazione sociale. Dal palazzo della Regione riferiscono che la sfida di De Luca è lanciata al nuovo governo che verrà dopo le elezioni, iniziando un percorso di trattativa anche con toni forti su altri temi, come quello ricordato oggi dallo stesso governatore: «Lo Stato - ha detto - ha scaricato sulle Regioni centinaia di dipendenti delle vecchie Province, immaginando che scomparissero. Poi i soldi non sono mai arrivati, questi comportamenti sono inaccettabili, apriremo un contenzioso con il governo nazionale». La Campania ha infatti avocato a sé quasi tutte le funzioni non fondamentali delle 5 province per evitare che i dipendenti provinciali finissero in mobilità. L'assessore al personale Sonia Palmeri spiega all'ANSA che i dipendenti che «dal novembre 2015 sono transitati nella competenza della Regione sono circa trecento». E vengono pagati da via Santa Lucia che ha speso finora per gli stipendi circa 18 milioni di euro.