Bus fermi, tutti a piedi a Capodanno: de Magistris «chiama» il prefetto

Bus fermi, tutti a piedi a Capodanno: de Magistris «chiama» il prefetto
di Pierluigi Frattasi
Giovedì 28 Dicembre 2017, 10:10 - Ultimo agg. 14:37
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Il rischio del Capodanno senza corse notturne del metrò e con i bus a mezzo servizio è sempre più concreto. I sindacati disertano in massa l'incontro con de Magistris a Palazzo San Giacomo. Estremo tentativo per cercare di sbloccare i prolungamenti del 31 dicembre. All'appello del primo cittadino rispondono solo Filt Cgil, Usb e Federmanager, mentre tutti gli altri (Fit-Cisl, Uiltrasporti, Uglfna, Faisa Cisal, Orsa e Faisa Confail) danno forfait: «Viste le azioni intraprese dal Comune e dall'Anm con la presentazione al Tribunale di Napoli della richiesta di concordato preventivo spiegano in una nota - riteniamo supefluo partecipare alla riunione». Tra i motivi del diniego, il flop della ricapitalizzazione da parte del Comune. «Non ci sono più le condizioni aggiungono, poi - per fare i prolungamenti». Disponibilità a proseguire le trattative in sede aziendale, invece, sulle altre misure del risanamento: dalla lotta all'evasione alla mobilità del personale.

Le corse notturne di Capodanno, intanto, diventano una missione quasi impossibile. Difficile prolungare gli orari senza un accordo unitario tra tutti i sindacati. La palla adesso passa alla Prefettura, alla quale il Comune si è rivolto per cercare di sbloccare la situazione. Anche perché in ballo ci sono anche esigenze di ordine pubblico. Mentre in soccorso di Anm è scesa in campo anche Eav. Ma, a meno di una svolta in extremis, domenica, i pullman Anm si fermeranno alle 18,30, mentre la Linea 1 e le funicolari circoleranno fino alle 20. Il servizio riprenderà la mattina del primo gennaio dalle 6 alle 13. Quindi, i mezzi torneranno in circolazione direttamente il 2 gennaio.

Immaginabile il caos che si creerà la notte del 31, con migliaia di cittadini e turisti attratti dalle discoteche e dagli eventi sul Lungomare. Il rischio che senza la valvola di sfogo del metrò il traffico possa impazzire è elevato. Senza contare i possibili disagi per la presenza in strada dei botti esplosi. I sindacati non sono contrari ai prolungamenti, ma per riprendere le trattative si aspetta la nomina dei commissari dal Tribunale fallimentare, attesa a ore. La camera di consiglio per l'ammissione al concordato preventivo si riunisce oggi. I rappresentanti dei lavoratori chiedono garanzie sul pagamento degli straordinari. Se il Comune non ha ancora pagato i premi di risultato 2016, questo il ragionamento, chi assicurerà la copertura finanziaria dei turni la notte di Capodanno? In ballo ci sono 3-400 euro a lavoratore.
 
Ieri pomeriggio, nel faccia a faccia con Cgil, Usb e Federmanager, il primo cittadino è tornato a chiedere uno sforzo per la notte del 31. «Per quanto riguarda le corse serali ha spiegato de Magistris a NapoliToday abbiamo messo anche delle risorse economiche. C'è la possibilità di fare gli straordinari non solo l'ultimo dell'anno, ma anche stanotte. Ma non dipende da noi, perché con il contratto di servizio di Anm, la sera e la notte sono servizi aggiuntivi straordinari. Nel prossimo contratto, il servizio di trasporto pubblico sarà h24: ci sarà chi farà i turni la mattina, chi li farà il pomeriggio e chi li farà la sera e la notte». Nel corso della riunione il Comune ha aperto anche all'ipotesi di mettere sul mercato in futuro una parte o un ramo di Anm a competitor nazionali.

L'obiettivo, insomma, è di arrivare a trasformare in ordinari i prolungamenti serali del weekend. Riorganizzazione che si era provato a fare a settembre, sacrificando però la chiusura infrasettimanale a mezzanotte delle funicolari. Ipotesi accantonata dopo le vibrate reazioni di cinema, teatri e locali. Per il nuovo contratto di servizio tra Comune e Anm, invece, bisognerà aspettare giugno 2019, quando scadrà quello attuale. Ma l'ex pm ha rassicurato i sindacati anche sul futuro del trasporto pubblico: «Abbiamo creato tutte le condizioni perché Anm non fallisca e questo è un risultato straordinario. Ora possiamo mettere in campo le azioni normative per ridurre il debito, rilanciare l'azienda, mantenerla pubblica nei suoi servizi essenziali, non licenziare un lavoratore e migliorare i servizi. Per fare questo ci vuole la shock-therapy, un piano industriale che dovrà adottare l'azienda, con il contributo fondamentale di lavoratori e sindacati. Il miglior garante per la sicurezza dei posti di lavoro è l'amministrazione comunale, altrimenti si gioca con un cerino pericolosissimo».

Per Nino Simeone, presidente della commissione Trasporti, il forfait dei sindacati al vertice col sindaco è «un'altra occasione persa. Bisogna ricostruire un rapporto di fiducia tra Comune, Anm e sindacati ripartendo da tre punti: salvare il trasporto pubblico locale, l'Anm e garantire i livelli occupazionali».
 

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