Pd, stop ai veleni: Ederoclite eletto all'unanimità presidente dell'assemblea provinciale

Pd, stop ai veleni: Ederoclite eletto all'unanimità presidente dell'assemblea provinciale
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 20 Dicembre 2017, 10:59
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Alla fine è una pura formalità. Niente screzi, né veleni e  del Pd elegge il suo presidente: è Tommaso Ederoclite. All'unanimità.

A presiedere l'assise il deputato democrat Alberto Losacco, il facilitatore mandato dal Nazareno in autunno a Napoli per avviare e far celebrare il congresso. È noto come è andata a finire: voto in due rate e una parte corposa del partito che si è chiamata fuori ed attende gli esiti del ricorso presentato ai magistrati per far invalidare tutto. «Le procedure devono andare avanti e io confermo la mia disponibilità al dialogo», premette il neo segretario provinciale Massimo Costa «ma - avverte - serve che tutti diano la disponibilità. Noi nel frattempo non potevamo che andare avanti perché le attività del partito non possono fermarsi». Il messaggio è per Nicola Oddati, il maggiore competitor di Costa (l'altro era proprio Ederoclite) che ha scelto la via dellecarte bollate contro il voto e chiedeva, appunto, lo slittamento dell'assemblea di ieri almeno a dopo la prima udienza (prevista il prossimo 11 gennaio). Ma il gruppo maggioritario del partito, quello di Area Dem di Teresa Armato, Topo, Casillo, orlandiani e pittelliani che hanno tirato la volata a Costa, hanno deciso di procedere. Per fermare una volta e per tutte polemiche e ulteriori veleni. Anche a costo di troncare la velleità del consigliere regionale di fede gueriniana Lello Topo di mettere alla presidenza il sindaco di Portici Enzo Cuomo. Per la serie meglio chiudere, evitare altri rinvii e, soprattutto, ragiona un dirigente della maggioranza: «grazie ad Ederoclite siamo riusciti a svolgere il congresso: quel posto non poteva che essere suo».

A presiedere l'assise proprio Losacco che chiude così il suo compito a Napoli anche se il segretario gli ha chiesto di continuare il periodo, diciamo così, «di affiancamento». Sollevato di lasciare Napoli e il suo rissoso partito? «Dopo la fase di criticità, era normale che tutto si chiudesse», sospira Losacco prima di correre verso un treno per Roma per la discussione del Bilancio alla Camera.
 
Finisce qui. Almeno per ora. «Grazie per quello che hai fatto per noi», dice Costa a Losacco prima di invitare la platea «a dar vita ad un percorso unitario di compartecipazione per affrontare le scelte a venire, con l'obiettivo di assicurare unità al partito». Parole condivise in pieno dal neo presidente che Ederoclite che chiede ai suoi compagni in sala di tributare «un abbraccio al sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno, prosciolto da ogni accusa ma massacrato per 21 mesi da una campagna mediatica incessante». Anche da lui la richiesta di un partito più unito «in vista delle elezioni il 4 marzo, praticamente dietro l'angolo, che ci dovranno vedere impegnati ventre a terra collegio per collegio». Tesoriere viene invece riconfermato, sempre all'unanimità, Giovanni Acone e viene nominata la commissione di garanzia.

Ma se tutto sembra filare liscio nell'organigramma ufficiale del partito, rimane da comporre la frattura con l'altro partito. Quello che fa riferimento all'area ex ds di Nicola Oddati e che ha vionto i congressi nei circoli cittadini. Pur rimanendo fuori dall'assemblea provinciale. Una sorta di Pd ombra che non rimarrà inerte e, statene certi, non attenderà solo gli esiti giudiziari del ricorso.
 
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