Campania, ecco il piano immigrati: poteri ai sindaci e lavori utili

Campania, ecco il piano immigrati: poteri ai sindaci e lavori utili
di Valentino Di Giacomo
Martedì 19 Dicembre 2017, 09:53
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Via libera anche in Campania al progetto del Viminale che consente ai migranti di svolgere attività socialmente utili a costo zero, senza ricevere alcun compenso. È uno dei punti sottoscritti ieri in un protocollo d'intesa tra il ministro degli Interni Marco Minniti e 265 sindaci della Campania. Un accordo siglato tra il governo e gli Enti locali che punta principalmente ad incrementare la platea dei comuni che ospiteranno i richiedenti asilo e i beneficiari di protezione internazionale. L'obiettivo, stabilito già dallo scorso aprile con il decreto sull'immigrazione, è l'accoglienza diffusa in base a criteri di proporzionalità e sostenibilità: distribuire tre migranti ogni mille abitanti secondo il piano di riparto già deciso. Un provvedimento che intende in questo modo cambiare anche la percezione del fenomeno da parte dei cittadini che in alcune aree del Paese vivono come «un'invasione» la presenza dei migranti.

All'incontro, svoltosi nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino, hanno partecipato in prima fila i sindaci dei cinque capoluoghi di provincia, con il sindaco de Magistris che ha accolto con particolare entusiasmo l'iniziativa del Viminale.
 

Cambiano anche i criteri per la scelta delle strutture da adibire all'ospitalità eliminando le gare d'appalto, saranno direttamente i sindaci ad individuare autonomamente gli edifici da impiegare per l'accoglienza e decidere quindi dove alloggiare i migranti. Eventualmente potranno essere utilizzati anche i beni confiscati alla mafia, immobili che potrebbero essere ristrutturati anche con i fondi Fami (Fondo asilo migrazione e integrazione). Per impedire l'infiltrazione della malavita organizzata, come già avvenuto soprattutto nei centri Cara in Sicilia e Calabria, saranno puntuali le verifiche dell'antimafia sugli enti gestori e su tutta la filiera interessata. Misure di sburocratizzazione per incentivare ulteriormente i primi cittadini ad accettare il piano di riparto del Viminale ed evitare alte concentrazioni di immigrati in piccole porzioni di territorio: più comuni accolgono viene spiegato - meglio i migranti potranno essere distribuiti. Fino ad oggi, sul totale dei 550 comuni campani, solo 79 avevano presentato progetti di accoglienza nell'ambito della rete Sprar, ora per allargare la platea dell'accoglienza in maniera diffusa saranno esclusi dal protocollo quei comuni che hanno già raggiunto la copertura del 50% dei posti previsi dal piano del ministero. Per i sindaci che accetteranno di partecipare è prevista anche la possibilità di assumere personale in deroga al tetto di spesa. Secondo il Viminale questo sistema può rappresentare un'occasione di sviluppo dei territori creando nuovi posti di lavoro.

«Non è vero - ha voluto aggiungere anche il sindaco di Napoli - che con questo protocollo si toglie lavoro ai nostri cittadini. Anzi è esattamente il contrario».
 

Per decongestionare i centri d'accoglienza, il ministro ha previsto poi di impiegare i richiedenti asilo per svolgere lavori socialmente utili, non solo al servizio dei comuni, ma anche alla Reggia di Caserta e a Pompei, due progetti-guida in questo tipo di esperimento che se avranno successo saranno replicati anche in altri poli di attrazione culturale del Paese. Al momento non sono previsti benefit per gli immigrati impiegati, una misura che viene interpretata per meglio integrare nel tessuto sociale gli stranieri.

Un mantra di Minniti quello dell'integrazione, anche per scongiurare che i soggetti che arrivano nel nostro Paese non entrino in contatto con il mondo del radicalismo islamico e quindi diventare pericolosi sul fronte del terrorismo. Dopo la firma del protocollo infatti il titolare del Viminale è stato ospite dell'università Federico II dove ha incontrato ottanta studenti di religione islamica per ribadire quanto sia importante il dialogo interreligioso per superare ogni genere di diffidenza. Proprio per favorire l'integrazione arriveranno, nel 2018, 100 milioni stanziati in via straordinaria dalla Ue e che il Viminale ha intenzione di affidare interamente ai comuni. Fondi che potranno essere utilizzati per consentire agli immigrati di frequentare corsi di lingua o per fare apprendistato.

Minniti era reduce da una doppia visita, in Giordania ed Egitto, dove la scorsa settimana ha incontrato i rispettivi capi di governo per discutere della difficile situazione in Libia. Bloccata la rotta del Mediterraneo centrale, con i flussi di migranti giunti sulle nostre coste ridotti di oltre il 70%, il ministro non vuole più sentir parlare delle migrazioni come un'emergenza, ma come un fenomeno da gestire. C'è un doppio obiettivo ancora da perseguire, uno sul fronte estero e l'altro sul fronte interno. In Libia dove si sta cercando di migliorare le condizioni, spesso disumane, dei campi profughi. Poi in Italia per distribuire meglio il peso migratorio sui territori, il protocollo firmato a Napoli tra il Viminale, i comuni, l'Anci e le prefetture, tenterà di farlo. Solo il tempo dirà con quali risultati.
 
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