Reggia di Caserta, crolla il soffitto in una delle stanze storiche

Reggia di Caserta, crolla il soffitto in una delle stanze storiche
di Lidia Luberto
Domenica 10 Dicembre 2017, 16:29 - Ultimo agg. 11 Dicembre, 13:19
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Tragedia sfiorata ieri alla Reggia di Caserta, dove una tranquilla mattinata di visite, è stata turbata dalla caduta di ben due metri quadrati dello strato di intonaco di finitura, che si sono staccati dal vano finestra orientale della sala delle Dame di compagnia. Erano circa le 12, la reggia era piena di turisti (3800 persone alle 14,30), come capita ormai ogni domenica e, soprattutto, ieri, ultimo giorno del lungo week-end dell'Immacolata. E solo la fortuna ha impedito che ci fossero danni alle persone. Proprio sotto il soffitto del vano interessato dal crollo, infatti, è solitamente posizionata una panca di legno dove, in genere, siedono i custodi. Ieri, invece, per una di quelle vicende inspiegabili, senza una particolare motivazione, la panca è stata spostata più al centro della stanza, dunque, appena più in là della zona dove poi è caduto l'intonaco.
 


Sulla panca erano sedute una delle persone addette alla sorveglianza e una turista, che aveva chiesto di riposare per qualche minuto, quando, improvvisamente, si è staccato l'intonaco che ha solo sfiorato le spalle delle due donne. Immediata la reazione della turista che, istintivamente, con un balzo è corsa al centro della stanza senza neppure rendersi conto di cosa stesse accadendo. Più contenuto il comportamento della custode che, dopo aver constatato l'accaduto, ha dato l'allarme.
Altrettanto immediato l'intervento dei tecnici della Reggia, del funzionario in servizio, Vincenzo Mazzarella, e dello stesso direttore Mauro Felicori. «Appena avvertito sono corso sul posto. E, in effetti, l'immagine che si è presentata ai miei occhi mi ha preoccupato e sconcertato», racconta Mazzarella. «Vedere quei calcinacci a terra, la transenna metallica che impedisce ai visitatori di affacciarsi alle finestre caduta, la panca sporca di intonaco, è stato piuttosto spiacevole. Ad un primo e sommario sguardo non era, infatti, neppure valutabile l'entità dell'accaduto. Da qui la preoccupazione che, poi, si è ridimensionata dopo un sopralluogo più accurato. Comunque - ha aggiunto Mazzarella - abbiamo cercato di evitare disagi ai turisti. Dunque, per assicurare loro una visita in perfetta sicurezza e tranquillità abbiamo modificato il percorso di visita senza nulla togliere alla qualità della stessa».
 
 


Il problema che si è verificato ieri ha sollevato di nuovo la questione manutenzione. Più volte i sindacati hanno segnalato inconvenienti e situazioni critiche chiedendo di intervenire per rimettere a posto mattonelle sconnesse (alcune delle quali hanno provocato la caduta di un turista) o il tetto rovinato nella Cappella Palatina. Ma mai si è parlato della zona dove è avvenuto il distacco di ieri, peraltro, più volte controllata. In serata è arrivata, poi, la relazione redatta dei tecnici della Reggia, che spiega nel dettaglio l'accaduto. «Il crollo dello stato di intonaco liscio ha interessato l'intera superficie del soffitto del vano finestra», si legge nel documento, dove si precisa che il rivestimento in questione non aveva dato segnali di distacco, neppure nei mesi scorsi quando sono state realizzate le schede di rilievo dello stato di conservazione delle finiture interne delle sale dell'Appartamento storico». Mentre i tecnici tranquillizzano sull'entità e la gravità dell'accaduto: «Nello strato di malta del sottofondo dell'intonaco crollato non si notano segni di infiltrazione d'acqua né di lesioni, né altri fenomeni di evidente degrado». Quindi ipotizzano che «si sia trattato di uno strato interamente rifatto e ridecorato nelle riparazioni seguite al sisma del 1930». La sala delle Dame, però, risulta essere particolarmente delicata. «L'avancorpo orientale è un nodo di vulnerabilità della struttura del palazzo», scrivono.
Una situazione confermata dalla responsabile del Palazzo, architetto Flavia Belardelli.
Che dice: «Sono alla Reggia dal 1985 è una cosa del genere non era mai accaduta. I motivi del crollo sono, peraltro, ancora tutti da verificare. Ma posso escludere che si tratti di infiltrazioni d'acqua, piuttosto il distacco dell'intero intonaco farebbe pensare al fatto che questo, rifatto dopo il terremoto del 1930, non si sia attaccato bene alla muratura sottostante provocando una sorta di bolla d'aria. Comunque per capire cosa realmente è successo, sarà necessario effettuare indagini più dettagliate che cominceremo già domani, mentre stamattina verrà montata un'impalcatura che ci consentirà di vedere da vicino la parte. Intanto, i frammenti caduti saranno conservati catalogati e rimessi in sede al più presto».

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