Gerusalemme, ancora feriti in Cisgiordania. Scontri in Libano

Gerusalemme, ancora feriti in Cisgiordania. Scontri in Libano
Domenica 10 Dicembre 2017, 10:28 - Ultimo agg. 11 Dicembre, 09:14
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Se gli scontri in Cisgiordania sembrano essersi attenuati, il terrore oggi è tornato a Gerusalemme. Alla stazione centrale degli autobus della città una guardia di sicurezza israeliana è stato accoltellata da un palestinese, poi catturato. E mentre Hamas da Gaza ha incitato il popolo a continuare nella «Santa Intifada», l'esercito israeliano ha annunciato di aver scoperto, e distrutto, un nuovo tunnel della fazione islamica che si addentrava in territorio ebraico.
 

 

La situazione appare dunque in bilico e dagli esiti ancora imprevedibili. Sul campo la maggiore pressione dei manifestanti si è avuta ancora a Betlemme, ma anche a Hebron, con scontri nel campus universitario locale, e a Gaza: secondo dati diffusi dal ministero della Sanità palestinese in questi giorni i feriti complessivi sono stati oltre 1.250. Di questi 150 sono stati colpiti «da munizioni vere». Una ragazza israeliana è stata invece ferita nei pressi di Tekoa, in Cisgiordania. Il ministro della Difesa Avigdor Lieberman ha invocato il boicottaggio della popolazione araba di Wadi Ara, nel nord di Israele, dove ieri un autobus di linea diretto a Tel Aviv è stato bersagliato dai sassi. Nell'attacco a Gerusalemme - come si vede in un video diffuso in rete e in base alle informazioni della polizia - la guardia di sicurezza, di circa 25 anni, e che in ospedale sta lottando per la vita, è stata colpita dal palestinese mentre questi si accingeva a passare attraverso il metal detector. Subito fuggito, è stato bloccato da un passante e da un agente di polizia. Yassin Abu al-Qara, 24 anni, di un villaggio nei pressi di Nablus ha scritto, prima dell'attentato, sulla sua pagina Facebook: «Venga pure versato il nostro sangue. Il suo valore è ben poca cosa se è versato per la nostra patria, per Gerusalemme, per la moschea al-Aqsa».

Il sindaco della città Nir Barkat ha reagito dicendo che la risposta «al terrorismo è un rafforzamento della sovranità a Gerusalemme e la costruzione di abitazioni in tutte le parti» della stessa. Mentre il ministro della Sicurezza Gilad Erdan ha addossato la responsabilità dell'attacco «all'incitamento da parte dell'Autorità nazionale palestinese». Il tunnel di Hamas è il secondo scoperto dall'esercito israeliano nelle ultime sei settimane grazie alle nuove tecnologie dei militari. Si inoltrava per circa 200 metri in Israele e la sua uscita non era distante da un kibbutz adiacente alla Striscia. «Era - ha detto il portavoce militare - una parte significativa della rete progettata da Hamas».

La sua localizzazione, ha spiegato, «è uno sviluppo significativo» ma la minaccia «non è ancora stata debellata fino in fondo». La risposta di Hamas è stata quasi immediata: «Facciamo appello al nostro popolo a portare avanti l'Intifada e a far ricorso a tutti i mezzi di resistenza per opporsi agli occupanti». Poi - riferendosi ai due miliziani uccisi da un'incursione aerea di Israele dopo il lancio di razzi, uno dei quali caduto su una scuola della cittadina di Sderot senza vittime - ha minacciato che «il nemico pagherà un duro prezzo. I prossimi giorni dimostreranno l'enormità del suo errore».

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