Vladimiro Bottone parla della riedizione di «Vicaria» e del sequel «Il giardino degli inglesi» alla libreria Tasso di Sorrento

Vladimiro Bottone parla della riedizione di «Vicaria» e del sequel «Il giardino degli inglesi» alla libreria Tasso di Sorrento
Sabato 18 Novembre 2017, 12:46
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Lunedì 20 novembre alle ore 18.45, presso la libreria Tasso di Sorrento (Piazza Angelina Lauro, 18/19), Vladimiro Bottone incontra i suoi lettori per presentare la ristampa, in formato paperback, di “Vicaria”, a cura delle edizioni della Biblioteca degli Editori Associati di Tascabili (BEAT). Il romanzo, uscito nel 2015 per i tipi di Rizzoli, costituisce il primo episodio del ciclo ambientato dall'autore nella Napoli della seconda metà dell’Ottocento, con protagonisti il commissario borbonico Fiorilli e l’ambiguo medico De Consoli, e che procede col secondo volume della serie, "Il giardino degli inglesi", uscito per Neri Pozza nell'aprile 2017. Discuteranno dei due romanzi con l’autore la docente Tiziana Esposito e lo scrittore Maurizio Sorrentino. Letture di Gigi Longobardi. La ristampa di “Vicaria” è disponibile nelle librerie e presso tutti i migliori negozi online.


La trama di “Vicaria”

Il piccolo Antimo è un “serragliuolo”, uno degli orfani ospitati per l’appunto dal “Serraglio” o “Reclusorio”, come lo chiamano i napoletani, e vale a dire l’imponente Real Albergo dei Poveri, uno dei due luoghi protagonisti della vicenda, il più vasto edificio settecentesco d’Europa, voluto da Carlo III e progettato da Ferdinando Fuga per accogliere gli indigenti e i disperati che popolavano, a decine di migliaia, le strade del Regno delle Due Sicilie. La vicenda è ambientata nel 1841 e prende le mosse dal momento che il bimbo viene ucciso in seguito a un tentativo di fuga dal brefotrofio. Sulla morte di Antimo, portatore di segreti capaci di mettere in pericolo la posizione di alte cariche istituzionali e forse dello stesso Stato Borbonico, indagherà il giovane commissario Fiorilli, che ha appena preso servizio presso il comando della polizia borbonica nel tribunale della Vicaria, le cui inchieste procedono e si ramificano pure nell’ambito del secondo episodio del ciclo creato da Bottone, dal titolo “Il giardino degli inglesi”. A coadiuvare le ricerche del giovane commissario, l’accorato appoggio di Emma Darshwood, giovane inglese appartenente alla folta comunità anglosassone residente a Napoli, insegnante di canto volontaria per i figli di nessuno del Serraglio; e le intuizioni che Fiorilli ricava dall’accostamento tra il funzionamento della giustizia amministrata alla Vicaria e quello del Gioco del Lotto, le cui estrazioni avevano luogo, al tempo, nello stesso edificio del tribunale. La vicenda, che assorbirà fino all’ossessione l’iniziativa del commissario Fiorilli, procede poi l’anno seguente, il 1842, nella trama de “Il giardino degli inglesi”, con le morti misteriose di due giovani membri della famiglia Darshwood, e la manifesta e contorta rivalità tra l’ufficiale di polizia, protagonista della successione ideata da Vladimiro Bottone, e l'ex medico del Serraglio, Domenico De Consoli, insospettabile aiuto chirurgo all’ospedale degli Incurabili.



La saga della Napoli dickensiana

Si riunisce dunque, a cura di Neri Pozza stavolta nelle vesti di membro animatore della cordata di BEAT, il ciclo composto da “Vicaria” e “Il giardino degli inglesi”, i due romanzi con i quali Vladimiro Bottone incrocia le suggestioni del noir con la struttura del romanzo storico. Il tutto per dare vita a una inedita forma narrativa, capace di vivisezionare il presente con il bisturi costituito dalla ricostruzione delle dinamiche del passato, mentre le intuizioni narrative sono supportate da una scrittura potente e raffinata, che sa essere insieme immaginifica e mimetica, capace cioè di riprodurre, come in un dipinto o in un film, le ombre e le luci dei luoghi della città, descritti con vivida maestria. E ancora, i suoni dell’italiano e quelli del dialetto partenopeo e, come se si potessero toccare, il livido squallore dei bassi, la fumosa ambiguità delle case borghesi e delle sedi del potere, l’aura di insuperabile degrado e malinconia che avviluppa la città e tutti i protagonisti delle vicende dei due romanzi. Le donne e gli uomini che si muovono in “Vicaria” prima e ne “Il giardino degli inglesi” poi, si misurano tutti con una città, Napoli, che come la Londra di Charles Dickens è a sua volta personaggio vivo e pulsante e universo parallelo, costantemente in bilico tra ipotesi di sviluppo e rovina sociale, fasti da capitale e disumane arretratezze. La poetica di Vladimiro Bottone immerge il lettore in una claustrofobica dimensione di angoscia, costellata di ossessioni scavate secondo una inconfondibile rielaborazione della lezione dei maestri del romanzo gotico, Edgar Allan Poe in testa: l’innocenza abusata, la cieca volontà di potenza, il mercimonio del corpo e del sesso, la corruzione connaturata con il potere e il fascino del male, irresistibile e rivelatore, che si contrappone alla lezione della “banalità” harendtiana; e ancora, il chirurgico scempio del corpo ad opera della morte e il “dialogo” con l’aldilà, e su tutto il pagano dominio del caos sulla ragione.


L’autore

Vladimiro Bottone è nato nel quartiere Avvocata di Napoli, ma vive da molti anni a Torino, dove si è trasferito per motivi di lavoro. Ha esordito nel 1999 con “L'ospite della vita” (Avagliano), selezionato per l'edizione 2000 del Premio Strega. Ha pubblicati in seguito "Rebis" (Avagliano, 2002), "Mozart in viaggio per Napoli" (Avagliano, 2003), "La principessa di Atlantide" (Avagliano, 2005), "Gli immortali" (Neri Pozza, 2008), "Vicaria" (Rizzoli, 2015; BEAT, 2017), "Il giardino degli inglesi" (Neri Pozza, 2017). Scrive di arte e cultura per il Corriere della Sera e di letterature per L'indice dei libri del mese. Pubblica, da 108 settimane, un racconto domenicale per il Corriere del Mezzogiorno, autentico esempio di narrativa contemporanea in colonna.

 
Le edizioni BEAT


Le edizioni della Biblioteca degli Editori Associati di Tascabili nascono nel settembre del 2010 per raccogliere i tesori delle case editrici letterarie e indipendenti italiane in pubblicazioni economiche inedite. La casa editrice fa il suo esordio in libreria con cinque titoli, “La ragazza con l’orecchino di perla” di Tracy Chevalier, “Cuccette per signora” di Anita Nair, “La passione di Artemisia” di Susan Vreeland, “Cattedrale” di Raymond Carver e “Caramelo” di Sandra Cisneros. I primi cinque titoli vedono consorziate nel marchio BEAT le seguenti sigle editoriali: La Nuova Frontiera, minimum fax e Neri Pozza. La BEAT nasce con queste caratteristiche: autori italiani e internazionali di grande notorietà con i loro romanzi più amati e famosi, gli autorevoli protagonisti della saggistica più attuale, riuniti in un marchio nuovo e presentati in edizioni inedite ed economiche. Con un programma di oltre trenta novità l’anno la BEAT mira a diventare, con l’aiuto dei librai e dei lettori e per la qualità dei titoli che raccoglierà nel corso del tempo, la più importante linea economica dell’editoria indipendente, e certamente uno dei principali editori di tascabili letterari.
 
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