Servizio mensa subito revocato:
scoppia il caos a Napoli est

Servizio mensa subito revocato: scoppia il caos a Napoli est
di Mariagiovanna Capone
Martedì 14 Novembre 2017, 12:23
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Nel bailamme della refezione scolastica del Comune di Napoli ci mancava anche il giallo. Perché quanto sta avvenendo nella Municipalità 6 (Ponticelli, Barra, San Giovanni a Teduccio) ha proprio contorni misteriosi, con il direttore del parlamentino di Napoli Est che prima sceglie una ditta come vincitrice e poi, dopo aver chiesto della documentazione aggiuntiva, la espelle senza un perché.

È quanto capitato alla ditta Sagifi, florida azienda che si occupa della ristorazione producendo dal 1984 di pasti per enti pubblici, università, ospedali, mense aziendali e scuole. L'amministratore unico Giovanni Sannino è stupito da un iter che lui stesso definisce «anomalo» e a cui replicherà per le vie legali «perché quanto sta accadendo va chiarito immediatamente. E lo dico non solo da responsabile della Sagifi, ma anche da presidente della Sezione Industria Alimentare dell'Unione Industriali». Sul tavolo della sala riunioni poggia un faldone enorme pieno di documenti relativi alla gara per la refezione scolastica nei dieci lotti del Comune di Napoli, bandita il 10 luglio. Una gara dai percorsi travagliati con le buste aperte dal 6 settembre in poi, e una graduatoria verbalizzata dalla commissione giudicatrice il 13 ottobre. «Siamo risultati per qualità i migliori in ben quattro Municipalità e, con un ribasso del 9.5 per cento, vinciamo con un punteggio complessivo di 96.98 nella sesta, seguiti da MeCa srl con 83.49. Un bel distacco, che significa un risparmio di 130 mila euro circa per il Comune, e prodotti di maggiore qualità» continua.


 
Ma con un ribasso così alto, la ditta è sospetta di «anomalia per l'articolo 97, comma 3 del decreto legge 50/2016» quindi la commissione sottopone l'offerta alla verifica di congruità condotta dal Responsabile unico del procedimento (Rup) con il proprio ausilio. «Una procedura verificabile con una documentazione aggiuntiva, che quest'anno hanno dovuto consegnare tutte le ditte vincitrici». Un dettaglio, insomma, con le ditte che dimostreranno che acquistano prodotti di prima scelta con marchi noti e di filiera in grandi quantità e questo comporta uno sconto maggiore rispetto alle ditte più piccole. L'iter prevede che queste ditte debbano quindi presentare le spiegazioni per iscritto entro 15 giorni. Nelle altre Municipalità le richieste vengono inviate nel giro di due giorni, ma nella sesta impiegano ben 11 giorni. Tutto fermo fino al 24 ottobre, quindi, quando finalmente arriva la missiva tanto attesa con Sagifi che invia «il giorno dopo le motivazioni dei ribassi anomali». Tempo dieci giorni e arriva il verbale di gara che gela Sannino. «Leggo molte stranezze tra cui il rifiuto del Rup, nella persona del direttore della Municipalità Giulio Aurino, di collaborare con la commissione giudicatrice. Decide da solo che la proposta non è congrua e quindi la esclude. Inoltre, non ci vengono richieste, come definisce il comma 5, delle controdeduzioni». Nel verbale, infatti, si legge che il presidente della commissione di gara chiede al Rup di collaborare e ricorda che il procedimento deve avvenire «in ossequio al principio del contraddittorio», ma Aurino replica con una nota del 6 novembre conferma «la correttezza procedurale». A vincere il lotto, quindi, è la ditta Me.Ca. «A noi, ma anche alla commissione di gara come si evince dalla nota del 31 ottobre, è parso evidente che la procedura eseguita dal Rup non abbia seguito la legge, per questo procederemo chiedendo una sospensiva al Tar e un risarcimento danni».
Intanto sebbene si conosca il nome della ditta aggiudicataria dall'8 novembre, la determina ancora non è stata consegnata e la refezione è ferma. «Partiremo la settimana prossima» chiarisce il presidente della Municipalità Salvatore Broggia. «Il mio direttore ha confermato che domani (oggi, ndr) consegnerà la determina così da partire lunedì prossimo». Riguardo le stranezze avvenute durante la gara, Broggia prende le distanze: «Mi rimetto alle decisioni del mio direttore, è lui il solo responsabile del procedimento e in questi meriti non entro».
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