Marta, la malattia in 400 foto per trovare la forza di sopravvivere

Marta, la malattia in 400 foto per trovare la forza di sopravvivere
di Matteo Bianchini
Sabato 11 Novembre 2017, 12:18 - Ultimo agg. 12:20
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Duecento scatti per raccontare la malattia che ha cambiato la sua vita. Parte da qui il progetto fotografico di Marta Viola, psicologa e fotografa di Martinsicuro, colpita lo scorso anno da una terribile forma di leucemia. Una malattia che le ha cambiato la vita, ma che, fortunatamente, non ha avuto la meglio su di lei e sulla sua incredibile voglia di vita. Marta ripercorre quei terribili giorni, dal primo ricovero a Napoli nel luglio del 2016, dove ha trascorso più di un mese, passando per il trasferimento all'ospedale di Pescara fino al determinante trapianto di midollo osseo. Sta bene ora: il sangue bianco che scorreva nelle sue vene è tornato normale. E proprio “Sangue bianco” è il nome scelto per il suo libro-diario che si appresta a presentare al pubblico e che racchiude gli scatti e i pensieri di quei terribili giorni. Chiusa in una camera sterile di ospedale per quasi un anno (pochissimi i giorni trascorsi a casa tra una terapia di chemio e l'altra), il contatto con la famiglia poteva avvenire solo tramite un citofono, mentre il suo corpo continuava a cambiare, le forze diminuivano e la vista scendeva sempre di più.

«Fotografare era il mio unico modo per raccontare l'ambiente in cui ero costretta a stare – dice Marta – o meglio, spesso fotografavo ciò che la mia vista non mi permetteva di cogliere pienamente con la speranza di poter rivedere il tutto una volta superato questo calvario. In quei giorni i miei compagni di viaggio sono stati il mio smartphone e poi una fotocamera compatta regalatami da alcuni amici, non avevo nemmeno le forze per maneggiare la mia reflex»

E ora sorride davanti a quegli scatti, con ancora più voglia di vivere e di apprezzare tutte quelle piccole cose che, spesso, diamo per scontate nella quotidianità di ogni giorno. «Adesso ho una gran voglia di vedere il mare, di sentire il vento in faccia, di fare lunghe passeggiate in montagna. Cose che amavo anche prima ma che ora hanno un sapore diverso, nuovo. Nei giorni in cui ero in ospedale mi sono tenuta in contatto con delle persone che mi hanno incoraggiato a portare avanti questo progetto. Spero che questo lavoro possa aiutare soprattutto chi si trova a vivere un periodo drammatico come quello che ho vissuto io. Il mio vuole essere un invito a non mollare mai». Il 21 novembre partirà la raccolta fondi online che servirà per finanziare la stampa del libro, mentre la presentazione ufficiale del progetto si terrà mercoledì 6 dicembre, ore 18, alla sala Tosti dell'Aurum di Pescara.
 
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