«Manovra, occorre aumentare le tasse sulle sigarette»

«Manovra, occorre aumentare le tasse sulle sigarette»
Venerdì 10 Novembre 2017, 14:48 - Ultimo agg. 11 Novembre, 11:04
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Dalla web tax al ritorno del bonus bebè, dalla tassa sul fumo per finanziare i farmaci oncologici alla spinosa questione delle pensioni. Dai quasi 4.000 emendamenti piovuti in Senato sulla legge di bilancio emergono già le prime probabili modifiche al testo, sponsorizzate in gran parte dalla maggioranza, ma in alcuni casi bipartisan, come
quella per l'istituzione di un fondo ad hoc per risarcire obbligazionisti e azionisti delle banche venete.

Il Partito democratico spinge peraltro anche su una sorta di nuova sanatoria che consentirebbe di non pagare sanzioni anche nel caso in cui il fisco abbia accertato, entro il 16 ottobre scorso, mancati versamenti delle tasse. I contribuenti potranno chiudere i loro conti con il fisco senza pagare sanzioni (circa il 30% della somma) e interessi versando però l’intero importo. L'emendamento è stavolta al decreto fiscale, anch'esso all'esame del Senato. Lunedì, quando riprenderanno le votazioni in Commissione, «puntiamo a portarlo a casa», afferma Santini.


Per qunto riguarda il bonus per i nuovi nati che sia Ap che il Pd vogliono riproporre anche per il
prossimo anno. Secondo i calcoli di Alternativa Popolare, che si spinge a minacciare di non votare la legge in caso non prevedesse il rinnovo della misura, finora a usufruire dell'assegno sono state 750 mila famiglie. Non rifinanziarlo sarebbe, secondo Maurizio Lupi, «intollerabile e inaccettabile». L'aut aut dei centristi non sembra però troppo preoccupante, visto che ad insistere sulla famiglia è anche lo stesso Pd, non solo con il bonus bebè ma anche con la proposta di alzare l'attuale tetto di 2.840 euro di reddito sopra il quale i figli non vengono più considerati a carico della famiglia a circa il doppio.

Sul fronte imprese, spicca invece l'emendamento del presidente della Commissione Industria, Massimo Mucchetti,
sull'attesa web tax. La proposta viaggia su due strade: da una parte prevede una stretta sui criteri di stabile organizzazione e dall'altra introduce un'imposta forfettaria del 6% dei ricavi sulle transazioni digitali. Sulla proposta emergono però già i primi dubbi, come quelli di Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, che invita a fare attenzione a che la nuova tassa non colpisca anche le imprese italiane già in regola, ma solo ed esclusivamente le multinazionali del web che finora sono sfuggite al fisco.

Una tassa in più potrebbe arrivare anche sulle sigarette. L'idea, sponsorizzata dalla Commissione Sanità del Senato, è che si aumentino le imposte sui tabacchi per coprire i 500 milioni del Fondo oncologici oggi inserito negli stanziamenti del Fondo sanitario nazionale. In questo modo, spiega la presidente della Commissione Emilia De Biasi (Pd), si libererebbe mezzo miliardo del Fsn «da utilizzare per le esigenze più importanti delle regioni, ad esempio sul contratto». La partita è delicata, evidenzia il capogruppo dem in Commissione bilancio, Giorgio Santini, considerando soprattutto che uno degli impegni prioritari del governo è stato sempre quello di non aumentare la pressione fiscale. Ma secondo i senatori, il gioco stavolta vale decisamente la candela.

Sul fronte sanitario si lavora anche alla riduzione, se non proprio all'abolizione, del superticket. Un tema su cui potrebbe riproporsi una convergenza tra governo, maggioranza e Mdp. Ad evidenziare il problema sono soprattutto emendamenti di Articolo 1, ma il viceministro dell'Economia, Enrico Morando, è tornato a garantire un interessamento del Mef. Gli ex dem insistono anche sul Dopo di noi, denunciando un taglio dei fondi, sul lavoro e
sulle pensioni.

Un capitolo questo su cui anche il Pd ha pronta una norma quadro di «fluidificazione» e prolungamento dell'Ape social in cui si potrebbe inserire l'eventuale accordo tra esecutivo e parti sociali.


 

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