Diplomi falsi in Campania,
​perquisizioni dei carabinieri

Diplomi falsi in Campania, perquisizioni dei carabinieri
di Marco Grasso
Martedì 7 Novembre 2017, 15:24
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Diplomi falsi, la Procura accelera. Ieri mattina sopralluogo dei carabinieri presso la sede della Cisl e presso l'abitazione di Antonio Perillo, l'ex collaboratore del sindacato in pensione che, secondo il servizio di «Striscia la notizia», dietro pagamento di circa 2300 euro avrebbe garantito un attestato necessario ad essere inserito nelle graduatorie di supplenza del personale scolastico Ata, ma anche un documento di certificazione delle competenze informatiche.

Lungo colloquio con i militari per il segretario generale e quello della Cisl Scuola, Mario Melchionna e Salvatore Bonavita e per l'ex di categoria segretario Elio Barbarisi. A mettere in moto la Procura la denuncia presentata dalla stessa Cisl contro Perillo, difeso dagli avvocati Generoso Pagliarulo e Gianfranco Iacobelli, sospeso due ore dopo il blitz nella sede di via Circumvallazione di Luca Abete e della troupe di Canale 5.

Nella sede dell'organizzazione sindacale, i carabinieri hanno consultato diversi faldoni e portato via il computer sul quale lavorava abitualmente l'ex collaboratore. Dagli altri pc i militari del nucleo operativo provinciale, coordinati dal comandante Massimo Cagnazzo, avrebbero acquisito altra documentazione utile per le indagini. Così come altro materiale sarebbe stato sequestrato nella casa dell'ex collaboratore. Nel corso del confronto Bonavita e Barbarisi hanno precisato che il sindacato svolgeva solo un ruolo di consulenza nella preparazione delle domande di supplenza per personale Ata, che venivano poi presentate direttamente dai singoli candidati.

I carabinieri sono ora impegnati a risalire alla provenienza dei diplomi fasulli che, secondo il servizio di «Striscia», sarebbero riconducibili ad una scuola di formazione di Caserta. Ancora da verificare anche il numero di persone che avrebbero pagato per ottenere i diplomi e, quindi, una posizione migliore in graduatoria. Non si può escludere che da Avellino l'inchiesta possa estendersi ad altre province. La truffa, se accertata, potrebbe infatti anche essere stata avviata diversi anni fa e, quindi, aver coinvolto un numero significativo di persone.

In questo senso più di un chiarimento potrebbe arrivare dalla verifica avviata dal Ministero della Pubblica Istruzione su tutte le istanze arrivate tra il 30 settembre e il 30 ottobre scorsi per scovare eventuali certificazioni sospette ed evitare di inficiare le graduatorie di supplenza che dovrebbero essere attribuite ai diversi istituti. Il Ministero ha già specificato che le procedure in corso non riguardano posti a tempo indeterminato. Rischiano in ogni caso di essere iscritti nel registro degli indagati anche i compratori e, quindi, non solo le persone che avrebbero organizzato la truffa. «Mister 2000 euro» resta al momento, almeno secondo il video realizzato da «Striscia la notizia», il personaggio chiave dell'inchiesta. La Cisl, anche ieri nel corso del sopralluogo dei Carabinieri, ha ribadito che si trattava solo di un collaboratore in pensione, utilizzato esclusivamente in presenza di una mole di lavoro superiore alla media. Di qui la decisione di sospendere l'ex collaboratore e presentare un esposto alla Procura. L'organizzazione, assistita dall'avvocato Ennio Napolillo, sostiene che l'ex collaboratore ha agito alle spalle del sindacato e si considera parte lesa nella vicenda, come confermato anche nel comunicato diramato al termine del sopralluogo dei carabinieri: «Le indagini sulla vicenda da noi immediatamente denunciata stanno procedendo con lodevole solerzia. Esprimiamo piena soddisfazione per l'operato degli inquirenti, fiduciosi che sarà fatta luce su una vicenda che ha già leso l'immagine della Cisl e della Cisl Scuola».