Di Maio si tira indietro: no a sfida tv con Renzi. Ma domenica va da Fazio su Rai 1. Il segretario dem: ha paura, ci sarò

Di Maio si tira indietro: no a sfida tv con Renzi. Ma domenica va da Fazio su Rai 1. Il segretario dem: ha paura, ci sarò
Lunedì 6 Novembre 2017, 11:30 - Ultimo agg. 23:55
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Luigi Di Maio cancella la sfida in tv con Matteo Renzi prevista a Dimartedì su La7. Lo ha annunciato il candidato premier del Movimento 5 stelle stamani dopo le elezioni di ieri in Sicilia che hanno indebolito la leadership del segretario dem. Il segretario dem però replica: ha paura e scappa, io ci sarò. L'intervista di Giovanni Floris, con il solo Renzi, è confermata per domani alle 21.15.

«Il Pd è politicamente defunto - ha affermato Di Maio sul blog di Beppe Grillo -. A quello che leggo oggi sui giornali in interviste di esponenti Pd, non sappiamo neanche se Renzi sarà il candidato premier del centro sinistra. Anzi, secondo le ultime indiscrezioni riportate dai media, a breve ci sarà una direzione del Pd dove il suo ruolo sarà messo in discussione. Il nostro competitor non è più Renzi o il Pd. Combattiamo contro l'indifferenza che genera l'astensione», ha proseguito il canddiato premier 5 stelle.

«Avevo chiesto il confronto con Renzi qualche giorno fa, quando lui era il candidato premier di quella parte politica. Il terremoto del voto in Sicilia ha completamente cambiato questa prospettiva. Mi confronterò con la persona che sarà indicata come candidato premier da quel partito o quella coalizione», ha continuato Di Maio. E ancora, su Twitter: «Da candidato premier del M5S mi confronterò con i candidati premier dei partiti. Dopo il voto di oggi il Pd non ha più un leader». 

Pronta la replica di Renzi. «Oggi Di Maio scappa. Mi spiace per i miei figli pensare che gli italiani rischino di essere guidati da un leader che è senza coraggio. Che ha paura di confrontarsi. Che inventa scuse ridicole», ha scritto su Facebook il segretario dem. «Se un leader che vuole governare l'Italia con queste sfide ha paura di uno studio televisivo, semplicemente non è un leader. A domani, alle 21.30, su La7: se Di Maio ha un sussulto di dignità lo aspettiamo in studio. Altrimenti faremo con i giornalisti», ha concluso Renzi.

«Spero che Floris mantenga il confronto. Al limite con una sedia vuota. Tanto non si noterà granché la differenza», aveva commentato il presidente del Pd, Matteo Orfini prima che il conduttore di Dimartedì confermasse l'intervista con l'ex premier anche dopo il forfait del vicepresidente della Camera. «Di Maio ha paura del confronto con Renzi, quindi lo annulla senza mezza motivazione. Con il M5S ce la vedremo nei collegi. Coniglio», ha scritto su Twitter Andrea Marcucci.

Di Maio da Fazio. «Da candidato premier del M5S mi confronterò con i candidati premier dei partiti. Dopo il voto di oggi il Pd non ha più un leader», ha scritto in un tweet Di Maio replicando alle parole del segretario Pd. Secondo fonti 5 stelle citate dall'Ansa Di Maio sarà invece ospite di Fabio Fazio a «Che tempo che fa» domenica sera su Raiuno.

Meloni. «La prima reazione di Luigi Di Maio è stata di rifiutare il confronto con Matteo Renzi. Trovo molto divertente che per domani era previsto un confronto tra M5stelle e Partito democratico per commentare la vittoria del centrodestra. Visto che Di Maio dice che vuol confrontarsi con chi vince, gli propongono di confrontarmi io domani con lui» Lo ha detto Giorgia Meloni, leader di FdI.

Ipotesi Di Battista. Fonti grilline hanno fatto sapere che potrebbe essere Alessandro Di Battista ad andare in tv al posto di Di Maio prima che venisse chiarito che l'esponente grillino sarà ospite di Floris non domani, bensì martedì 14 novembre. «Alla terza ci proporranno un confronto Di Maio-Di Battista», ha ironizzato Matteo Richetti, portavoce del Pd, sulla proposta dei 5 stelle di un «confronto indiretto» tra Renzi e Di Battista. 

Mentana. Di Maio rinuncia al confronto tv con Renzi? «Non credo che sia particolarmente felice». Enrico Mentana, direttore del Tg la7 risponde così all'Ansa. «Premetto che so che qualsiasi cosa io dica in questo momento può sembrare una reazione al fatto che La7 ha perso la possibilità di ospitare il confronto. Ma io so che direi le stesse parole anche se il confronto fosse stato cancellato da un altra rete. Non è cosi che si fa in generale». 

«Qualsiasi atto di questo tipo può essere letto o come eccesso di presunzione o eccesso di paura. Se si lancia sfida e qualcuno lo raccoglie e poi tu lo ritiri non è mai calcolo vincente. Poi stiamo parlando di politica e tv, due cose che come direbbe Shakespeare sono fatte di sogni. Non si sa cosa è giusto e cosa è sbagliato», ha detto ancora Mentana.

Tornando alle elezioni in Sicilia Di maio ha sottolineato: «Siamo la prima forza politica del Paese e abbiamo tenuto testa alla grande all'accozzaglia del centrodestra e superato ampiamente quella che sarebbe formata da centro sinistra e sinistra che secondo le proiezioni attuali, insieme, sarebbero attorno al 25%. Noi da soli siamo ben oltre il 30%». 

«Come vi dicevo qualche giorno fa - ha continuato - a neutralizzare il Rosatellum sarà il voto dei cittadini e in Sicilia l'abbiamo già fatto. Possono andare contro la Costituzione, ma non possono andare contro il voto dei cittadini. Siamo l'unica vera grande forza politica del Paese».

«Ad Ostia ci siamo confermati la prima forza politica con il 30% - ha detto ancora l'esponente 5 stelle -. In Sicilia abbiamo quasi triplicato il Pd e doppiato forza Italia. Sono insieme a Giancarlo e stiamo seguendo lo spoglio: il risultato sarà incerto fino all'ultimo seggio scrutinato. Possiamo farcela, ma lo sapremo solo alla chiusura dei seggi.

Fine settimana a Washington. «Da domani sono al lavoro per portare il MoVimento 5 Stelle tra quattro mesi davanti al Presidente della Repubblica per ricevere l'incarico di Governo. Questo fine settimana vado a Washington per incontri al Congresso e al Dipartimento di Stato. Siate orgogliosi di quello che abbiamo fatto. Siamo il primo Movimento d'Europa e se alle regionali e alle comunali abbiamo oltre il 30% possiamo arrivare ben oltre alle politiche. Adesso incrociamo le dita e aspettiamo il nome del Presidente della Regione Siciliana», ha concluso il leader 5 stelle.




 
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