De Luca: «Uniamo le forze progressiste no ai risentimenti personali»

De Luca: «Uniamo le forze progressiste no ai risentimenti personali»
di Luigi Roano
Domenica 5 Novembre 2017, 16:36 - Ultimo agg. 16:40
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L'antico nemico non lo nomina mai - tuttavia - il governatore Vincenzo De Luca a proposito del futuro del Pd una stoccatina all'ormai ex democrat Antonio Bassolino la lancia. «Sbagliato far prevalere risentimenti personali» la bacchettata di De Luca. L'addio dell'ex sindaco di Napoli al partito di cui è stato socio fondatore, è stato tutto tranne un fulmine a ciel sereno, però nel Pd fa discutere, né troppo né poco, e non mancano suoi estimatori come l'eurodeputato Goffredo Bettini, un tempo uomo macchina dello stesso partito. Sul futuro di Bassolino come sempre c'è curiosità come incuriosisce lo scambio di battute tra lui e il sindaco Luigi de Magistris su un possibile miglioramento «del dialogo». Locuzione che in politica significa tutto e nulla. Intanto, il 10, a Napoli, alla Domus ars sbarcano quelli di «Democrazia e uguaglianza» ultima creatura politica nata a sinistra - non nel centrosinistra distinzione importante in ottica Bassolino che invece vorrebbe un nuovo centrosinistra - di Tommaso Montanari e Anna Falcone, lo storico dell'arte di Libertà e giustizia e l'avvocatessa che ha messo in campo i comitato per il no al referendum costituzionale del 4 dicembre ed ha vinto. Quel giorno Matteo Renzi si dimise da capo del Governo. 
Procediamo con ordine e torniamo a De Luca, il presidente della Regione come sempre non ha peli sulla lingua. «Abbiamo il dovere di unire tutte le forze progressiste. Sarebbe un delitto far prevalere elementi di risentimento, le lacerazioni a sinistra, le distinzioni rispetto al dovere che abbiamo di dare un governo a questo Paese» racconta De Luca. Per il governatore «Non si scherza più. Noi rischiamo di avere una tragedia nazionale se dopo le elezioni non siamo in grado di mettere in piedi uno straccio di governo».

Mai nominato Bassolino, ma chiaro il riferimento visto che in ordine di tempo quello dell'ex sindaco è l'ultimo strappo in casa Pd. Un appello, quello di De Luca restare compatti, mentre da Bettini ne arriva uno molto più accorato, sempre rivolto a Bassolino. «La decisione di Bassolino di non rinnovare la tessera del Pd è una perdita per la sinistra e per l'insieme del movimento democratico di Napoli e dell'Italia - dice Bettini - . Antonio, lo conosco bene, troverà il modo di continuare a combattere per gli ideali della sua gioventù. Troppe sono state le disattenzioni, le sottovalutazioni, la sordità nei confronti del malessere di un così importante dirigente politico» una critica nemmeno tanto velata di Bettini che poi conclude così: «Mi resta un grande amaro in bocca. Politico e umano. Voglio dire ad Antonio che per come siamo fatti è difficile che le nostre strade, in qualche modo, non si intreccino di nuovo». Non si capisce bene se Bettini stia meditando anche lui l'addio ai democrat oppure auspichi un ritorno di Bassolino. Tema sul quale è intervenuta nei giorni scorso la segreteria regionale con Assunta Tartaglione: «È doloroso - l'addio di Bassolino anche perché siamo in una fase congressuale, nella quale abbiamo bisogno del contributo di tutti». Un congresso fissato per il 19 e che non dovrebbe subire spostamenti. Il timore c'è stato nei giorni scorsi, quando Nicola Oddati, ex bassoliniano candidato alla segreteria provinciale, ne ha chiesto al rinvio perché manca ancora «l'anagrafe congressuale». Tuttavia, la doglianza di Oddati, ex assessore di Palazzo San Giacomo ai tempi di Rosa Russo Iervolino sindaco, non ha provocato scossoni, e a Roma hanno fatto sapere che non ci sono problemi, il congresso si farà. Tanto che spunta fuori anche una data, quella della prossima settimana, per approvare appunto l'anagrafe. 

La mossa di Bassolino - ad ogni modo - fa discutere anche fuori dal Pd. Renato Brunetta, capogruppo alla Camera di Forza Italia, prende come spunto le elezioni regionali in Sicilia di oggi e spiega: «Stiamo assistendo da mesi ad uno smottamento a sinistra, il partito di Renzi - dice Brunetta - continua a perdere personalità e consensi, a favore di Mdp.

Nelle ultime settimane lo hanno abbandonato Bassolino e Grasso, una cosa pazzesca». Per Brunetta «se in Sicilia Fava supera Micari, Renzi è politicamente morto». Fava - utile ricordarlo - è il candidato della Sinistra e Micari quello del Pd. Brunetta poi conclude: «Con una formazione di sinistra competitiva, che alle prossime elezioni, nei collegi uninominali, presenterà propri candidati contro il Pd, tutti i collegi, anche quelli rossi, diventano contendibili e conquistabili anche per il centrodestra unito». Anche a sinistra, il cantiere è apertissimo, ci si interroga cosa farà Bassolino. Giovedì - si diceva - arrivano quelli di «Democrazia e uguaglianza» per la prima volta in città. Sotto questa bandiera dovrebbe nascere il listone della sinistra unita. Bassolino farà anche lui capolino alla Domus ars? Certo è che un mese fa al Brancaccio di Roma a questa assemblea parteciparono Mdp, Sinistra italiana-Possibile, Rifondazione, i Movimenti tra cui Dema, e Campo Progressista di Giuliano Pisapia molto defilato. Che invece ritiene non chiusa la possibilità si allearsi con il Pd. E a quanto pare tra Bassolino e Pisapia il feeling è molto forte.

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