Porte aperte a ladri e teppisti nell'archivio storico del 118 a Napoli

Porte aperte a ladri e teppisti nell'archivio storico del 118 a Napoli
di Melina Chiapparino
Venerdì 13 Ottobre 2017, 10:16
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Entrare è un gioco da ragazzi. Non c'è vigilanza, non ci sono telecamere e le porte sono aperte. Un ladro non avrebbe ostacoli. Difficile da credere eppure ad essere totalmente indifesa ed alla mercè di teppisti e delinquenti è la sede dell'archivio del 118. Si tratta della struttura che ospita la centrale informatica più importante della Campania e la sua memoria storica: abbandonata in uno stanzone con faldoni e cartelle ammassati, sparpagliati sul pavimento e soprattutto incustoditi. Gli spazi dedicati ai preziosi documenti che contengono dati sensibili e documentano l'attività della centrale a partire dal 2007, si trovano al piano sotterraneo della palazzina che ospita la centrale 118 nel plesso dell'Ospedale del Mare, a Ponticelli.

Da 10 giorni, l'intera centrale che fino a poco tempo fa era allestita all'interno della palazzina Dea del Cardarelli, archivio compreso, si trova nell'edificio su tre livelli che non è inglobato nel complesso di edifici dedicato agli ambulatori e all'assistenza sanitaria ma è collegato ad esso da un ponte. Al piano terra della palazzina si trovano le postazioni attrezzate con i computer e dedicate agli operatori del 118, gli uffici e tutti i presidi della centrale, mentre al livello inferiore a cui si accede tramite una scala o un ascensore, anch'essi non sorvegliati, c'è l'archivio o almeno ci dovrebbe essere il luogo deputato alla tutela e alla conservazione degli incartamenti prodotti dal 118.
A differenza di quello che ci si aspetta, chiunque può entrare e uscire dalla stanza dove sono ammassati i faldoni su cui si legge la scritta «eliambulanza», in riferimento agli interventi con i mezzi speciali del 118, o ancora Core, in riferimento al centro operativo regionale, o ancora ci sono le liste delle postazioni della ambulanze a Napoli e sono centinaia le scritte sugli scatoloni che racchiudono anni di attività archiviata in maniera certosina e buttata là senza telecamere, né vigilanza.

Una volta dentro sarebbe impresa facile rubare i faldoni e metterli in uno zaino, allontanandosi indisturbati dalla palazzina. Sulle condizioni dell'archivio non mancano le precisazioni di Giuseppe Galano, da sette anni responsabile e direttore della centrale operativa del 118 che getta acqua sul fuoco. «L'archivio della centrale è informatico, dal momento che tutte le operazioni e le documentazioni sulle attività svolte sono registrate e catalogate nei terminali, non manipolabili e a disposizione delle autorità - specifica Galano -. La maggior parte del materiale cartaceo riguarda comunicazioni interne e la loro attuale ubicazione è momentanea perché il trasloco della centrale operativa è ancora in corso».

In pratica, solo dal 21 ottobre secondo quanto confermato dai vertici dell'Asl Napoli 1 si potrà considerare di fatto avvenuto il trasferimento della centrale e anche l'archivio è in attesa di un'organizzazione razionale dei faldoni che saranno gestiti successivamente dalla società che si occupa della scannerizzazione e della catalogazione dei documenti da conservare, a differenza degli altri che, una volta giudicati superflui, saranno destinati al macero.
«La nostra priorità è stata far funzionare il servizio, fisicamente allestito dal 2 ottobre nella struttura di Ponticelli - continua Galano - a questa fase di trasloco seguirà la necessità di personale dedicato e della vera archiviazione ma sulla necessità di garantire la sicurezza di questi spazi ho fatto diverse segnalazioni». In realtà, nella stessa Asl Napoli 1 esiste un altro archivio all'interno dell'ospedale San Gennaro che è presidiato e chiuso a chiave come sottolinea Ercole Rossi, ex responsabile dell'autoparco Asl che si è occupato di archiviare i documenti dell'attività 118 dal 2000 al 2014, tempi in cui si facevano doppie copie degli atti sia per la centrale operativa che per il servizio di autoparco.

«La sorveglianza è assolutamente necessaria sia attiva attraverso le guardie giurate sia indiretta con telecamere di sorveglianza e porte appositamente dedicate a questi luoghi, per questo motivo ho preteso e ottenuto la guardiania almeno notturna - conclude Galano - la centrale 118 è un obiettivo sensibile e va tutelata in questo ho trovato grande attenzione e sensibilità da parte di Forlenza». Per il momento la vigilanza presidia la palazzina solo dalle 23.30 alle 7, il resto della giornata è un gioco da ragazzi violare i luoghi.