Il crollo a Torre Annunziata diventa una canzone rap del giovane Geremia Veropalumbo


Il crollo a Torre Annunziata diventa una canzone rap del giovane Geremia Veropalumbo
di Raffaele Perrotta
Mercoledì 11 Ottobre 2017, 16:29
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Una dedica particolare alle vittime del crollo della palazzina di via Rampa Nunziata. Gli ultimi attimi di vita di Chicca, Sasi, Marco e Pina immaginati e cantati nella canzone rap, “‘mmiez ‘a pover”, del giovanissimo oplontino Geremia Veropalumbo. Da alcuni giorni online attraverso una seguitissima pagina torrese, “Oplontini ed altri trushanti” che ne ha realizzato anche il video, la canzone ha fatto incetta di visualizzazioni, superando le 35 mila in poche ore, like e condivisioni. Tantissimi i messaggi commossi delle persone.

«All’inizio volevo restare nell’anonimato per rispetto delle vittime che aspettano giustizia». Dice Geremia, appena ventenne, con una voce rotta dall’emozione. In effetti, il video sta rimbalzando sui social solo con il titolo e nient’altro.

La canzone è stata scritta due giorni dopo il disastro che è costato la vita ad 8 persone: le due famiglie Cuccurullo, con Giacomo, Edy e Marco, i Guida, con Pasquale, Anna, Francesca e Salvatore, e la signora Pina Aprea. «Il giorno del crollo stavo lavorando come sempre, solo la sera ho capito cosa era successo».

Continua Geremia che, nonostante la giovane età, lavora 7 giorni su 7 e divide casa e bollette con la nonna. «Il 9 sera sono andato in curva, a ridosso della palazzina, ed in pochi minuti ho buttato giù quelle parole. La base musicale della mia canzone mi era stata regalata tempo prima dal produttore Maurix e lo utilizzata per questa canzone».

Nonostante il notevole apprezzamento riscosso, Geremia Veropalumbo non si monta affatto la testa, anzi. «Già con il mondo del calcio ho avuto una batosta. L’ho vissuto a buoni livelli, ma poi ne sono uscito per quello che c’è dietro ogni calciatore ed ogni partita nelle serie minori. Temo che anche con la musica sia lo stesso». Auspica un nuovo corso per il rap: «Oggi si scrive e canta solo di malavita, droga ed armi. Penso che sia facile, il difficile è parlare di sentimenti». Quindi un pensiero al suo mito Clementino: «Lo apprezzo tantissimo – conclude Geremia – con la sua musica riesce a veicolare ogni tipo di messaggio ed in ogni canzone mette un pezzo di Napoli».
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