Banche, Tajani: «I burocrati europei non si sostituiscano alla politica, servono equilibrio e flessibilità»

Banche, Tajani: «I burocrati europei non si sostituiscano alla politica, servono equilibrio e flessibilità»
Venerdì 6 Ottobre 2017, 14:13 - Ultimo agg. 7 Ottobre, 00:57
4 Minuti di Lettura

Un discorso ad ampio respiro, interrotto da applausi e che ha trattato molti dei temi di attualità legati ai rapporti tra stati nazionali e Unione Europea. È la lectio magistralis che ha tenuto il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani alla sede dell'Abi, a Roma. «Senza valori nessuna casa può essere costruita, nemmeno quella europea», è stata la conclusione del discorso, che è partita dalle origini leggendarie dell'Ue: «la nostra storia è una leggenda e sta tutta nella dualità tra libertà e oppressione. La leggenda di Creta, del Minotauro, di Ulisse, proseguita poi con i romani e con la cristianità, passando infine dal rinascimento e dall'apertura dei mercati». Libertà contro oscurantismo, lo stesso dualismo che ha costruito da radice alla costruzione dell'Unione nel dopoguerra: «Abbiamo sconfitto di nuovo il minotauro».

Tajani è passato poi a toni più politici: «L'Ue si trova di fronte a un bivio: siamo il più grande sogno di libertà al mondo, ma siamo attaccati su molti fronti». La risposta? Un nuovo patriottismo europeo, un'identità comunitaria che però non travalichi quella nazionale: «Non si difende la bandiera europea distruggendo quella nazionale», ha detto il Presidente dell'Europarlamento attaccando, senza citarlo, l'indipendentismo catalano. «L'unità delle patrie nazionali è garanzia di tabilità, e senza stabilità non possiamo assicurare un futuro all'Europa. Io mi sento europeo perché sono italiano», ha detto parafrasando un discorso del Re spagnolo Felipe VI alla plenaria di Strasburgo: «Siamo europei perché siamo spagnoli».

 

 


E poi uno dei passaggi più attesi, quello sulle riforme e sulle prospettive future dell'Unione, a partire dall'economia: «Serve più coesione e unità: abbiamo bisogno di un mercato fiscale unico, di investimenti unificati, perché un euro investito dall'Unione è un moltiplicatore rispetto a un euro speso da un singolo stato». E poi gli ambiti da modificiare: istituzionale, con la Commissione che «deve diventare un vero governo Ue», sicurezza, difesa e immigrazione, su cui serve più coesione, e poi il fisco: «La ripresa c'è, ma alcuni paesi non crescono a sufficienza, uno di questi è l'Italia. L'obiettivo è avere istituti più solidi che garantiscano risparmiatori e contribuenti, ha detto Tajani, raggiungibile «anche attraverso un vero mercato dei capitali con condizioni omogenee per erogare e ottenere credito e venture capital. Le banche sono considerate più solide anche per il solo fatto di avere sede in uno Stato con finanze sane. Questo crea asimmetrie nella redditività delle banche e nel finanziamento delle imprese, avvantaggiando le imprese degli Stati più virtuosi. Un mercato europeo dei capitali garantirebbe maggiore equità di condizioni senza penalizzazione geografica», ha detto Tajani.
 

Il presidente dell'Europarlamento ha parlato anche di npl (non performing loans), i crediti deteriorati delle banche: «È necessaria una loro riduzione ma deve avvenire in modo equilibrato per non acuire le difficoltà delle banche e per non risultare dannose alla crescita delle imprese e dell'economia. Le recenti proposte di riduzione automatica dovrebbe tener conto della necessaria flessibilità, del valore delle garanzie, e degli sforzi già in essere delle banche». 

Un tema, quello dei crediti deteriorati, su cui si è espresso anche il presidente dell'Associazione bancaria italiana Antonio Patuelli, nell'introdurre la lectio magistralis di Tajani: «I nuovi requisiti proposti dalla Bce sono un «terremoto normativo che realizzerebbe una stretta ai prestiti innanzitutto alle piccole e medie imprese».
Patuelli ha quindi chiesto un intervento del Parlamento Europeo: «Può essere il motore decisivo per aprire finalmente anche i cantieri per la realizzazione degli indispensabili Testi Unici europei di diritto bancario, finanziario, fallimentare e penale dell'economia senza i quali l'Unione bancaria rimarrebbe un'utopia».



 

© RIPRODUZIONE RISERVATA