Dopo il prosecco altre accuse dall'Inghilterra: «Pesto alla genovese più dannoso per i bambini di un hamburger di McDonald's»

Dopo il prosecco altre accuse dall'Inghilterra: «Pesto alla genovese più dannoso per i bambini di un hamburger di McDonald's»
Mercoledì 4 Ottobre 2017, 21:09 - Ultimo agg. 7 Ottobre, 15:01
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Con alto sprezzo del ridicolo, i più cinici maltrattatori della pasta, i più irrispettosi produttori di improbabili condimenti, adesso se la prendono con una delle principali salse italiane: il pesto alla genovese. L'accusa è pesantissima e punta al cuore delle mamme e dei papà: in Inghilterra, si legge nel Telegraph, una ricerca ha stabilito che per i bambini una porzione di pesto è peggio - tenetevi forte - di un hamburger di McDonald's.

A parte l'abominio del paragone (sotto ogni punto di vista: non risulta che di queste polpette abbia mai scritto Virgilio che 2.000 anni fa già citava una leccornia come il Moretum, antenato del pesto poi decollato nel 1800 dalla Liguria per conquistare il mondo), l'affronto nasce dal presunto contenuto di sale di questa salsa.

Secondo i ricercatori della campagna Consensus Actus su sale e salute, una porzione di pesto alla Genovese contiene 1,5 grammi di sale mentre l'hamburger americana si ferma a 1,2. E per i bambini dai 4 ai 6 anni, sostengono sempre gli inglesi in base alla tabelle del loro servizio sanitario nazionale, non si deve eccedere, in fatto di sale, la quota di 3 grammi al giorno. Cosicché ai piccoli inglesi, che pure sopravvivono a una serie di pietanze da noi italiani guardate sempre con raccapriccio, meglio non servire troppa pasta al pesto per con compromettere la pressione del  sangue e per non aumentare il rischio di infarto più tardi nella vita. Già, meglio un bel cartoccio di fish and chips, fino a qualche anno fa confezionato - ricordate - con una pagina di giornale che colava salutare inchiostro sulle patatine. Oppure meglio un Big Mac. Altro che il pericoloso pesto, nonostante, ammette il Telegraph, sia chissà perché assai gradito ai bambini. 

Ma che cosa hanno assaggiato, anzi analizzato, i ricercatori inglesi per arrivare a questa conclusione che nei toni fa il paio con quella recente del Guardian che aveva messo in guardia gli inglesi dal prosecco del Veneto?

Per rispetto della sua lunga storia, il marchio non merita di essere citato, ma nelle due versioni di pesto esaminate, che sono poi le più vendute in Inghilterra (sempre chissà perché), gli inglesi hanno trovato un eccesso di sale: addirittura, sostengono, ce n'è più del doppio che nelle noccioline. E, altra accusa, nelle etichette non ci sono chiari avvisi, previsti dalla normativa inglese, di questa abbondanza di sale e persino di grassi saturi.
Vabbé, cari inglesi, condite pure la pasta con le arachidi. 

 



 

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