Ischia, in moto la macchina del G7. I sindaci: «Non spegnete i riflettori»

Ischia, in moto la macchina del G7. I sindaci: «Non spegnete i riflettori»
di Ciro Cenatiempo
Sabato 30 Settembre 2017, 08:21 - Ultimo agg. 08:50
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ISCHIA. «Non spegnete i riflettori». Quello di Giacomo Pascale, sindaco di Lacco Ameno, non è un appello ma un imperativo categorico. L'attesa per la riunione del G7 dei ministri dell'Interno, in programma sull'isola il 19 e 20 ottobre, si mescola all'incessante concitazione di un lungo dopo-sisma che espone macerie e normalità, in una percezione schizofrenica delle cose. «Nel cuore alto di piazza Maio, del Fango e della via Borbonica si piange. Sul lungomare si ride e si scherza. Non è facile far comprendere all'esterno quanto sia complesso gestire, dal punto di vista di chi indossa la fascia tricolore di un Comune in dissesto, singoli problemi agli antipodi. Lo Stato è presente, ma c'è tantissimo da fare per evitare che il possibile crac di un ente senza risorse si sommi all'abbandono della nostra gente. Bisogna trasferirci le risorse senza indugi.

E l'emergenza non deve finire, fino a quando non si avvierà la ricostruzione, dopo aver completamente ripulito le aree disastrate. Il G7 è l'occasione giusta per ricomporre e restituirci la nostra immagine, per risarcirci spiega Pascale - i danni mediatici creati dalla pessima informazione, a partire dalla notte del 21 agosto. Lasciate accese le lampadine. Altrimenti resto io da solo, con la chitarra e un poco di luna». Giacomo Pascale usa la metafora perfetta involontariamente, senza pensarci su. Cita le parole di una canzone scritta da un mitico chansonnier ischitano, Ugo Calise, che negli anni Cinquanta e Sessanta gestì il «Rangio Fellone» il locale più à la page del golfo di Napoli, l'arena del jet-set all'aperto, immersa nella pineta della spiaggia del Lido di Ischia Porto, dove cominciarono le fortune artistiche di Mina e Peppino Di Capri. E proprio accanto al «Rangio Fellone» - che oggi fa parte del coté del Gran Hotel Punta Molino Terme si incontreranno il ministro Marco Minniti e gli omologhi di Usa, Germania, Giappone, Francia, Regno Unito, Canada e un rappresentante dell'Ue. Una coincidenza non irrilevante.

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