Infatti, se le istituzioni locali e nazionali hanno appoggiato e promosso l’iniziativa di Nestlè Italia, per il contributo che potrà apportare allo sviluppo economico della regione, da altre parti si è registrata una levata di scudi in difesa della pizza made in Naples, che nulla avrebbe a che fare con un prodotto realizzato da macchine industriali e distribuito come un surgelato.
Il primo a scendere in campo è stato l’avvocato Angelo Pisani, presidente di Noiconsumatori: «Basta con lo sfruttamento delle sane tradizioni campane: solo spot pubblicitari e vantaggi per i soliti ricchi – ha dichiarato il professionista –. L'ultima trovata di Governo e Regione che, anziché aiutare gli italiani, finanziano le multinazionali che "sfruttano" il territorio, commercializzando e promuovendo la pizza congelata invece dei noti prodotti e tradizioni locali». E, insieme al pizzaiolo Luciano Sorbillo, ha annunciato l’istituzione di un comitato per la tutela della pizza napoletana.
Poi, negli ultimi giorni i napoletani hanno tirato fuori la solita ironia per dire no alla pizza impastata dai robot e distribuita sotto lo zero termico. Sulla pagina di Facebook “Pizza napoletana” è apparso un video ambientato in un ristorante, dove ai clienti viene servita una pizza industriale. Una candid camera girata per registrarne la reazione, che spesso è esilarante, ma a volte risulta essere piuttosto violenta.
La clip, pubblicata quattro giorni fa, è già stata vista più di 900mila volte, raccogliendo quasi 10mila reazioni e oltre 11mila condivisioni. E a chi, tra i tanti utenti che hanno commentato il video, fa notare che le pizze industriali sono destinate al consumo domestico, i gestori della pagina rispondono: «Il video è chiaramente ironico, sappiamo benissimo che al momento quelle pizze non vengono servite in pizzeria, ma alla fine la realtà supera sempre la fantasia e continuare a distribuire in tutto il mondo quella roba, pubblicizzandola come vera pizza napoletana, e investire soldi pubblici per supportarne la produzione, mentre le pizzerie locali arrancano, potrebbe trasformare l'assurdità di questo video in una realtà diffusa, perdendo con il tempo l'arte e la tradizione della vera pizza napoletana».