Solfatara di Pozzuoli, dalla decapitazione del vescovo Gennaro ai Pink Floyd, da Totò a Fiorello

Solfatara di Pozzuoli, dalla decapitazione del vescovo Gennaro ai Pink Floyd, da Totò a Fiorello
Martedì 12 Settembre 2017, 16:12 - Ultimo agg. 16:30
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La Solfatara di Pozzuoli è uno dei luoghi di più forte richiamo turistico, scientifico ma anche religioso: secondo la tradizione, fu in quell'area vulcanica che avvenne nel IV secolo la decapitazione del vescovo Gennaro, poi eletto patrono di Napoli e della Campania. A pochi centinaia di metri dalla Solfatara c'è la basilica di San Gennaro, dove è custodita una pietra macchiata che il 19 settembre, festa del patrono, acquisterebbe un colore rosso vivo.

Fino all'inizio del secolo scorso si trattava di un luogo aperto ad attività termali e curative, per le proprietà delle acque e dei fanghi di origine vulcanica. Nel 1900 iniziarono le prime visite guidate all'interno del cratere, mentre l'attività termale, nonostante fosse pubblicizzata da fogli e stampe illustrative, iniziò un lento declino, tanto che intorno agli anni Venti fu abbandonata. Anche l'estrazione di minerali cessò definitivamente negli anni Cinquanta.

Negli ultimi tempi l'attività turistica si è arricchita di un altro elemento di forte richiamo, con una suggestiva illuminazione che ha permesso visite serali nel periodo estivo. La prossima di queste escursioni era in programma per il 16 settembre. I Campi Flegrei e in particolare la Solfatara furono il teatro di azione anche di uno dei concerti più emozionanti dei Pink Floyd, tenutosi a porte chiuse nel 1971 e durante il quale furono effettuate alcune riprese del film documentario Live at Pompei diretto dallo scozzese Adrian Maben e che uscì nelle sale nel 1974.
Il docufilm ebbe un enorme ed inaspettato successo. Rogers Waters e gli altri componenti del gruppo girarono in particolare tra la fangaia e le fumarole della Bocca grande.


Inoltre un celebre film di Totò,
47 morto che parla, diretto da Carlo Ludovico Bragagna, fu girato nel 1950 nella stessa zona. Totò impersonava l'avaro barone Antonio Peletti che non voleva rivelare dove era nascosta l'ingente somma di denaro ereditata dal padre e che avrebbe dovuto essere destinata alla costruzione di una nuova scuola. Gli abitanti del luogo organizzarono così una messinscena 'dantescà facendo credere al barone di essere morto. Ma anche Fiorello ha girato nella Solfatara.




All'interno del film 'Passionè di John Turturro, del 2010, 'Caravan Petrol' famoso brano del 1958, composto da Renato Carosone, è l'unico video del film girato fuori Napoli. Si inizia con un assolo di piano di Renato Carosone. Nel video, oltre a Fiorello, anche Max Casella e John Turturro che recitano nelle parti di scavatori in cerca di petrolio. Verso la fine del video poi compare Enzo Avitabile.
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