Gentiloni: Costituzione attuale, no alla dittatura del web

Gentiloni: Costituzione attuale, no alla dittatura del web
Lunedì 11 Settembre 2017, 18:23 - Ultimo agg. 19:02
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Terrorismo e populismo sono due dei principali pericoli che minacciano la democrazia: parola del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che oggi a Milano ha inaugurato il Viaggio della Costituzione, una mostra itinerante organizzata in occasione dei settant'anni dalla sua approvazione, dove i visitatori potranno anche rinnovare la loro adesione alla Carta. Un'occasione per dire, senza mai citare il Movimento 5 stelle, che non ci si deve rassegnare «alla semplificazione dell'urlo e al mito della rete e dei suoi ottimati». Saranno in tutto 12 le tappe di questo viaggio per l'Italia (Oltre a Milano, Catania, Reggio Calabria, Bari, Cagliari, Aosta, Roma, Venezia, Firenze, Trieste, Assisi e Reggio Emilia), ciascuna dedicata a uno dei primi 12 articoli della Carta, quelli che non possono essere cambiati e che danno «il volto» alla democrazia, come ha ricordato, citando il presidente dell'assemblea costituente Giuseppe Saragat, Franco Marini, l'ex presidente del Senato che ora guida il comitato scientifico per gli anniversari di interesse nazionale.

A Milano si è partiti con l'articolo uno: quello che dice che l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Un riferimento che «deve essere un incitamento continuo per chi governa a livello nazionale e locale», secondo Gentiloni, che prima di arrivare in città inaugurando il polo scolastico di Cernusco sul Naviglio ha rivendicato la crescita del 4% della produzione industriale, dato «impensabile due anni fa» e segno di una ripresa «meno lenta di quanto si ipotizzasse». La scelta della città di partenza non è casuale. La Costituzione è figlia della Resistenza e di chi ha combattuto per la libertà, ha ricordato il premier (insieme al ministro Luca Lotti), e Milano è medaglia d'oro oltre che «capitale del lavoro» come ha sottolineato il sindaco Giuseppe Sala. Ma soprattutto la Carta è «attuale» e «viva», frutto della «straordinaria capacità di mettere l'interesse nazionale al primo posto» in un momento comunque di grande scontro politico.

Grazie a questa «capacità di mediazione, di costruzione di punti di vista comuni» i primi 12 articoli, che ne delineano i principi fondamentali, «danno il quadro di un grande Paese», con «istituzioni rappresentative» che hanno «bisogno di essere continuamente alimentate, rinnovate nel contatto con una accresciuta partecipazione anche utilizzando gli strumenti che la cosiddetta democrazia digitale mette a disposizione» ma «senza mai rassegnarsi alla semplificazione dell'urlo o al mito della rete». L'11 settembre, a sedici anni dall'attentato delle torri Gemelle, Gentiloni ha ribadito che la democrazia va difesa, non solo dalla minaccia del terrorismo ma anche «dalla fatica della democrazia perché la democrazia è complicata e il populismo è semplice».

 
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