Emergenza giovani e lavoro: Seminario Europa in Puglia

Don Bosco ritratto a Barcellona, in Spagna, nel 1886
Don Bosco ritratto a Barcellona, in Spagna, nel 1886
di Donatella Trotta
Domenica 10 Settembre 2017, 18:42
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Li chiamano “generazione Neet”: acronimo inglese che sta per “Not (Engaged) in Education, Employment or Training”. In una parola, nullafacenti. Una piaga sociale altrimenti definita, in italiano, “generazione néné”: sono loro, insieme con gli extracomunitari poco più che maggiorenni, la nuova emergenza occupazionale del Bel Paese. In Italia, com’è tristemente noto da qualche anno, i Neet sono infatti un vero e proprio esercito di ben 2 milioni i giovani (e giovanissimi), tra i 15 e i 29 anni, che non sono impegnati né nello studio, né nel lavoro e nemmeno nella formazione. Per la maggior parte (il 56,5%) sono donne meridionali (di Napoli, Catania, Brindisi, Palermo), ma anche il 57,7% dei maschi Neet italiani è inattivo. Una miriade di storie di ragazzi e ragazze che spesso provengono da famiglie con problemi (immigrate, o indigenti), magari segnati da varie diversabilità, quasi tutti con un tasso elevatissimo di dispersione scolastica: anticamera della non collocazione sul mercato del lavoro. Legale.

Assume anche per questo un particolare interesse la 29esima edizione del Seminario Europa - l’iniziativa itinerante ideata e organizzata dal 1989 dal CIOFS-FP (Centro Italiano Opere Femminili Salesiane–Formazione Professionale), ente nazionale di formazione senza fine di lucro che si dedica all’obbligo formativo per l’avviamento ai mestieri presente in 11 Regioni italiane con circa 50 centri di Formazione Professionale - che quest’anno si terrà in Puglia: apertura e lavori il 13 e 14 settembre a Bisceglie, presso il Nicotel Bisceglie, dove interverrà anche la Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli; giornata conclusiva il 15 settembre a Bari, negli spazi della Fiera del Levante (Stand Regione Puglia) con la partecipazione tra gli altri del Sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba.

Titolo non casuale del confronto tra istituzioni, imprese, enti di formazione di quest’anno, “Il Duale per l’Italia. Contaminazione istituzionale e sociale alla base del lavoro per i giovani”, che connota un orizzonte di riflessioni sul Sistema duale a un anno dalla sperimentazione ministeriale dell’”imparare lavorando”, sotteso al necessario impegno per l’occupazione dei giovani: un focus molto atteso - anche in vista della Settimana Sociale dei Cattolici sul tema del lavoro in programma a Cagliari in ottobre - sulle annose tematiche della formazione professionale, del lavoro e dell’occupazione giovanile. Non a caso parteciperanno, infatti, i Ministeri dell’Istruzione e del Lavoro, l’ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro), l’INAPP (Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche), l’INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di Istruzione e di Formazione), il CENSIS (Centro Studi Investimenti Sociali), Confindustria, Confartigianato, esperti di diversi enti, assessori di diverse Regioni (Puglia, Calabria, Piemonte Lombardia, Toscana, Lazio) e relatori da Gran Bretagna e Spagna .

D’altronde, preparare al lavoro attraverso il lavoro è da sempre uno dei cardini della Formazione Professionale, un sistema che, come dimostrano molti dati, può favorire in modo rilevante l’occupazione giovanile: non è quindi un caso che la sperimentazione del cosiddetto “Sistema duale”, avviata e finanziata nell’ultimo anno dal Ministero del Lavoro, sia guardata con grande interesse da formatori e imprese, con l’intento di arrivare a una riformalizzazione dell’intera filiera formativa a livello nazionale che tenga conto delle diverse esperienze e bisogni, prevenendo o evitando così tanto il fenomeno Neet quanto l’altrettanto dolorosa “fuga di cervelli” all’estero, solo per mancanza di prospettive in Italia.

Sottolinea per il CIOFS-FP Lauretta Valente, ideatrice del seminario fin dalla prima edizione, “Già dal titolo del seminario vogliamo portare l’attenzione sulle modalità di interazione. La fase di avvio della sperimentazione ministeriale è stata importante e molto attesa. Oltre a fare un bilancio dei primi esiti, vorremmo darci nuovi obiettivi e cercare di capire tutti insieme come migliorare e portare a termine la costruzione di una filiera professionalizzante della formazione dalla IeFP (Istruzione e Formazione Professionale) fino ad agganciare direttamente l’ITS (Istruzione Tecnica Superiore) e a mettere a sistema l’interazione di queste con i servizi per il lavoro e con le realtà economiche e imprenditoriali del territorio. Sono nati nuovi organismi pubblici e i rapporti con le imprese si sono intensificati, per cui è necessario considerare anche le loro esigenze”.

Un obiettivo non solo di forma, quest’ultimo, come precisa Angela Elicio, direttrice nazionale del CIOFS-FP: “Le attività dei giovani direttamente in azienda sono lo strumento vincente, come dimostrano molte esperienze europee e l’occupazione generata dalla formazione professionale, che ha sempre privilegiato la pratica e i laboratori. Ora con l’alternanza rafforzata della sperimentazione di almeno 400 ore di attività in azienda e l’implementazione dei contratti di apprendistato in tutta Italia, si mettono anche le aziende e gli artigiani di fronte a nuove responsabilità e opportunità. È importante costruire con il mondo produttivo accordi e modalità utili per giovani e sostenibili per le imprese”.

Qualche esempio concreto? In molti Paesi europei, tra i quali il più citato è la Germania, la valorizzazione dei mestieri e gli strumenti messi a punto per il Sistema duale hanno dato esiti importanti per rispondere al fenomeno dei NEET e della disoccupazione. Quest’anno, al Seminario Europa del CIOFS-FP saranno perciò ospiti due delegazioni straniere, provenienti da Gran Bretagna e Spagna, proprio per illustrarne metodi e scelte. Come per ogni altro settore di competenza, l'Europa riunisce infatti periodicamente, in una sorta di Stati Generali, tutti i Paesi membri per discutere di formazione, educazione e giovani predisponendo linee guida, obiettivi e fondi strutturali. Armonizzare il sistema scolastico e gli standard delle competenze, favorire gli scambi e la conoscenza delle culture dei vari Paesi, usufruire anche nella formazione dei nuovi strumenti del progresso scientifico, tecnologic sono solo alcuni dei punti in programma. Fine ultimo di queste azioni è quello di preparare le giovani generazioni alle sfide del domani e di creare piena occupazione. Ed è proprio con questo spirito e con queste intenzioni che il CIOFS-FP ideò, quasi 30 anni fa, il Seminario Europa, basato su alcune pietre miliari del processo educativo europeista: i libri bianchi di Jacques Delors del 1985, "Crescita, competitività, occupazione", e di Édith Cresson del 1995, “Insegnare e apprendere verso la società cognitiva”. Nel 1996, anno europeo dell’istruzione e della formazione, fondamenta di ogni società che voglia definirsi civile, si affermò poi la seguente sintesi programmatica: “preparare gli europei a una transizione morbida verso una società fondata sull’acquisizione di conoscenze e nella quale non si smetta di apprendere e di insegnare per tutta la vita. In altri termini, verso una società conoscitiva”(Édith Cresson - Pàdraig Flynn).

Ma la realtà, come sempre, è più complessa delle pur buone intenzioni: e questo processo di formazione/occupazione permanente, messo a dura prova dai cambiamenti epocali, risulta sempre in divenire anche per il mutare delle condizioni di base, ad esempio per l'ingresso nella UE di nuovi Paesi membri, ma anche per il raggiungimento di obiettivi importanti. In quest’ottica il sistema educativo salesiano - fedele al carisma del fondatore Don Bosco, con i giovani e per i giovani - discute e si confronta da sempre con chi opera nel settore, e ha quindi una chiara percezione dei mutamenti e delle nuove esigenze, nonché con le istituzioni italiane ed europee.

In Italia purtroppo – come ha dichiarato di recente lo stesso Sottosegretario Luigi Bobba, che interverrà durante la giornata conclusiva del Seminario Europa –,i numeri sono viceversa ancora troppo modesti dal punto di vista delle quantità assolute, per poter contrastare con efficacia la disoccupazione. I Protocolli stipulati dal Ministero del Lavoro con le Regioni hanno tuttavia determinato il passaggio dalle iniziative promosse in alcune Regioni - in particolare al Nord e al Centro - all’impegno di attivare percorsi di formazione con esperienze in azienda o con impresa formativa simulata o, ancora, di sviluppare l’apprendistato di primo livello in tutto il Paese. Per sostenere la svolta, vanno ricordati in tale ottica i finanziamenti di 87 milioni di euro stanziati per il 2015 e gli ulteriori 27 milioni per il 2016 che le Regioni sono state spinte a implementare con richieste di risorse al Fondo Sociale Europeo. Ma ciò nonostante, la situazione non è ancora omogenea.

Qualche dato. Grazie alle azioni messe in campo – IeFP, Sperimentazione Duale, Sviluppo dell’Alternanza in forma universale e ITS –, nelle Regioni che hanno avviato i percorsi dal gennaio 2016 risultano iscritti circa 21mila allievi e 1.950 utenti in percorsi modulari; dal gennaio 2016 all’aprile 2017 risultano attivati 11.732 contratti di apprendistato, di cui 10.612 di I livello per il conseguimento di una qualifica o di un diploma o di una specializzazione tecnica superiore, oltre a 1.120 apprendistati di alta formazione e ricerca.

D’altra parte, la scelta di un percorso di Formazione Professionale segna, secondo il CIOFS-FP, un trend che era in crescita costante già prima della sperimentazione ministeriale: da poche migliaia di studenti all’avvio nel 2003-2004, oggi si contano infatti 350mila allievi, in virtù del fatto che la metà dei ragazzi che hanno terminato il triennio trovano lavoro entro l’anno successivo e che, da alcuni anni, è possibile continuare gli studi presso i cosiddetti ITS, con funzioni di approfondimento analoghe a quelle universitarie, ma su specifici segmenti dedicati a chi sceglie fin da subito la concretezza della preparazione a un mestiere.

Tra gli appuntamenti del Seminario Europa in Puglia, risultano di particolare interesse, mercoledì 13 settembre, l’incontro guidato da Maurizio Drezzadore, consulente del MLPS, sui supporti istituzionali per l’occupazione; giovedì 14, l’incontro con Confindustria porterà l’attenzione sulla qualità della formazione e delle opportunità di pratica in azienda, nonché sull’opinione dei giovani così come rilevata dal CENSIS; e venerdì 15, la tavola rotonda con il Sottosegretario Luigi Bobba, rappresentanti del Governo e delle Regioni su impegni e prospettive dei singoli attori del Sistema duale e conclusioni affidate a Massimiliano Sabbadini, vice presidente di FORMA, con tanto di momento conviviale conclusivo curato dagli allievi cuochi di Ruvo di Puglia alla Fiera del Levante. Per ulteriori info sul programma: Segreteria organizzativa CIOFS-FP, sede Nazionale: 06 5729 911 e 347 1415915 oppure 331 1868384. Email: info@ciofs-fp.org































 
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