Ritorno al Sud, Silvio Berlusconi parte da Ischia: a Napoli cresce il peso della Pascale

Ritorno al Sud, Silvio Berlusconi parte da Ischia: a Napoli cresce il peso della Pascale
di Adolfo Pappalardo
Domenica 10 Settembre 2017, 15:45 - Ultimo agg. 11 Settembre, 10:06
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Sente odore di vittoria il Cavaliere. Annusa l'aria e i sondaggi che girano non fanno che confermarglielo. E, strategie dettate dalla legge elettorale a parte, ha in mente una rentrée nell'agone politico in grande stile. E quale può essere se non Napoli? Appunto ed ecco l'operazione Ischia.

Eccolo quindi il ritorno di Silvio Berlusconi dopo molti mesi lontano dalle scene politiche. Prima, domenica prossima, a Fiuggi per chiudere la tre giorni organizzata da Antonio Tajani ma, sopratutto, c'è da cerchiare un'altra data: il 22 ottobre quando sarà nell'isola a chiudere gli stati generali di Forza Italia in Campania, promossi da Mara Carfagna e partiti a luglio. Una tre giorni in cui il Cavaliere tirerà la volata per la domenica successiva per il voto in Sicilia. Voto sì propedeutico per mettere una seria ipoteca su una vittoria alle prossime politiche. E l'isola diventa la location ideale in cui l'ex premier vuole coinvolgere tutte le forze del Mezzogiorno su un palco organizzato nell'isola martoriata dal terremoto del 22 agosto. Ripartire dal Napoletano al cui capoluogo, è noto, lui resta legato per i vecchi tributi ed onori in termini di consenso elettorale. E (ri)partire da qui per la cavalcata verso le prossime politiche fa sempre il suo effetto galvanizzante. Anche perché in due anni e mezzo di governo Renzi, l'ex sindaco di Firenze è venuto in Campania ben dieci volte tagliando fuori, di fatto, in tutti i sensi, il fondatore di Fi dalla scena regionale. L'ultima visita risale ormai a molto tempo fa: il 27 maggio dell'anno scorso alla vigilia delle amministrative. Incontro al chiuso al Politeama per dare la volata a Gianni Lettieri che finirà poi sconfitto per la seconda volta da de Magistris. Il secondo match perso dopo le regionali dell'anno prima. Lontani gli anni dell'emergenza rifiuti, dei suoi governi perché la doppia sconfitta in poco più di 12 mesi in Campania scompone il suo partito che si sente spaesato ed in fuga da se stesso.

Ma oggi è diverso. I sondaggi danno gli azzurri con Lega a Fdi oltre il 35 per cento. Quasi dieci punti in più degli odiati grillini e del Pd fermi al 26. Insomma da qui a sei mesi c'è il tempo per la volata. A cominciare dalla Campania dove, più che altrove, si assiste a un lento riposizionarsi verso Forza Italia. Dagli scontenti verdiniani ormai in uscita alla spicciolata da Ala dopo l'ubriacatura renziana e ansiosi di tornare alla casa madre il più presto possibile per cercare di non perdere il cavallo di una candidatura alle politiche. Movimenti di cui Berlusconi è attento osservatore e a cui ora mostra braccia accoglienti e amiche ma chissà sino al voto. Un lavoro meticoloso, quello dell'accoglienza, partito già alcune settimane fa quando Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo ma, sopratutto, indicato proprio da Berlusconi come possibile leader del centrodestra, trascorre 5 giorni tra la penisola amalfitana e sorrentina. Ufficialmente solo una breve vacanza. Ufficialmente perché in quei giorni Tajani ha macinato incontri su incontri con i delusi azzurri per ricompattarli verso Berlusconi. Senatori verdiniani come D'Anna, la Longo, Langella e Auricchio (quest'ultimo già rientrato tra gli azzurri) ma anche consiglieri regionali e amministratori locali che nelle prossime ore faranno il grande salto. Tutti benvenuti per ora anche se il puzzle del partito potrebbe essere ricomposto. Perché proprio sulla Campania rimarranno sì gli attuali assetti di partito (Domenico De siano coordinatore) ma avrà un ruolo di peso sempre crescente Francesca Pascale, la compagna del Cavaliere. Potrebbe essere lei a mettere mano al partito, svecchiarlo e indicando facce nuove. E non è escluso che possa decidere anche di candidarsi come dicono dalle parti di Arcore. Tutto partendo da Napoli dove, è il pensiero del Cavaliere, sono molti gli elettori delusi che poi sono una parte della pancia del Paese a cui vuole parlare.

E Napoli, è la strategia dell'ex premier, rimane anche la piazza migliore per frenare le ambizioni di quel Matteo Salvini che vorrebbe insidiargli la premiership. Ipotesi assurda per Berlusconi consegnarla al segretario leghista. Anzi nello schema che ha in testa l'operazione Ischia serve proprio a riunire e compattare le forze del Sud in chiave anti-leghista. Compreso ex compagni di strada come Raffaele Fitto del nuovo polo moderato. Legge elettorale permettendo.