Pensioni, la mossa del governo: sconti alle donne con l'Ape social

Pensioni, la mossa del governo: sconti alle donne con l'Ape social
di Andrea Bassi
Giovedì 7 Settembre 2017, 09:59 - Ultimo agg. 20:31
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Nella navigazione che il governo sperava ordinata verso la fine della legislatura, c'è un fronte che sta iniziando a creare delle increspature che rischiano di trasformarsi, con l'avvicinarsi della manovra economica, in onde forza nove: le pensioni. I due scogli che sono ormai ben visibili all'orizzonte, sono l'innalzamento automatico per tutti i lavoratori a partire dal 2019 dell'età di pensionamento a 67 anni, e lo scalino di un anno che già dal prossimo gennaio porterà l'età di ritiro delle donne che lavorano nel settore privato da 65 anni e 7 mesi a 66 anni e 7 mesi. Il primo scalino, quello di cinque mesi che dovrebbe scattare nel 2019, è frutto di norme vecchie di otto anni che adeguano in automatico l'età del pensionamento alla speranza di vita. L'equiparazione dell'età di ritiro delle donne nel privato a quella degli uomini, risale invece a sei anni fa, alla legge Fornero. 

Entrambe le scadenze, insomma, sono conosciute da tempo. Ma a pochi mesi ormai dalle elezioni, il muro alzato dal governo a difesa delle regole in vigore, accettando solo piccole modifiche, rischia di mostrare vistose crepe. Oggi è previsto un incontro tra i tecnici di Palazzo Chigi, quelli dei ministeri del Lavoro e dell'Economia, con i sindacati, per discutere proprio della pensione delle donne e del congelamento dello scatto di 5 mesi per tutti previsto dal 2019. Per le donne il governo ha messo sul tavolo una proposta di manutenzione del sistema. Alle lavoratrici che rientrano nelle categorie protette dell'Ape sociale sarebbe permesso di accedere al pensionamento a 63 anni attraverso questo strumento, avendo versato contributi per 28 anni invece dei 30, in caso di disoccupazione, e 34 invece di 36 per chi è stata impegnata in attività gravose. Per i sindacati è troppo poco.

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