Ripresa, è boom di occupati
ma i giovani restano a casa

Ripresa, è boom di occupati ma i giovani restano a casa
di Giusy Franzese
Venerdì 1 Settembre 2017, 09:03 - Ultimo agg. 14:28
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Era il numero che aspettavano tutti. E finalmente è arrivato: gli occupati in Italia hanno superato la soglia dei 23 milioni. Riportandoci indietro al 2008, anno fatidico che ci ha catapultato nella Grande Crisi. Perché senza gli effetti reali sull'occupazione la ripresa resta solo una parolina suggestiva, tutti gli altri numeri - per quanto importanti - nella percezione delle persone restano statistiche senza rilevanza nella vita pratica, quella di tutti i giorni. E invece il lavoro no. L'occupazione è un effetto realissimo, che cambia la vita delle persone, delle famiglie. Che fa vedere il futuro più roseo. E innesca quel circolo virtuoso in grado di dare slancio all'intero sistema economico. Ed eccolo quindi il numeretto, questo sì magico: a luglio scorso - stima l'Istat - in Italia c'erano 23 milioni e 63mila occupati. Una cifra vicinissima al picco di 23 milioni e 90.000 del 2008, dopo il quale iniziò la repentina discesa. Con 59.000 occupati in più (+294mila su base annua pari a +1,3%), il tasso di occupazione a luglio sale al 58%.

Ovvia la soddisfazione del governo, premier Gentiloni in testa, che sottolinea «il record» di occupati, ma ammette: c'è «ancora molto da fare contro la disoccupazione». A rivendicare la bontà dei risultati anche chi ritiene di aver contribuito alla nascita del frutto con la semina giusta, ovvero l'ex premier Matteo Renzi con il suo Jobs act. Un sospiro di sollievo arriva poi dal presidente della Repubblica. «L'Italia è composta da tanti versanti e sono tutti confortanti, speriamo» dice Mattarella.

Non mancano però le riflessioni critiche. Che ovviamente arrivano dalle opposizioni, Forza Italia e Cinquestelle soprattutto. 

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