Due italiani morti nell'attacco terroristico a Barcellona. Cento connazionali rifugiati nel consolato

Due italiani morti nell'attacco terroristico a Barcellona. Cento connazionali rifugiati nel consolato
di Maria Pirro
Venerdì 18 Agosto 2017, 08:34 - Ultimo agg. 17:31
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Due italiani sono morti nell'attacco terroristico a Barcellona. «Ci sono anche tre feriti», conferma la Farnesina. L'ultima vittima identificata è Luca Russo, ingegnere di 25 anni, alla Fral di Carmignano di Brenta, veneto di Bassano del Grappa, lì assieme alla fidanzata Marta Scomazzon (che si è fratturata la clavicola).  «Aiutatemi a riportarlo a casa. Vi prego», lancia un appello online sua sorella Chiara. L'altra vittima è Bruno Gulotta, lombardo di 35 anni, in vacanza con la compagna e i bambini. «Ha appena fatto in tempo a mettere in salvo i figli prima di essere ucciso», ha detto il titolare della società di Legnano in cui Gulotta lavorava, Pino Bruno, che ha parlato con la moglie di Gulotta. Lei gli ha raccontato: «Stavano passeggiando sulle Ramblas con i due figli, Aria, di 7 mesi, nel passeggino, e Alessandro, di 6 anni, che il padre teneva per mano. Il van è arrivato all'improvviso. Tutti d'istinto si sono chinati, come a proteggersi».


Luca Russo e Bruno Gulotta, le due vittime italiane

Gulotta si è messo davanti ai figli, ed è stato travolto. Così «il responsabile del marketing e delle vendite di Tom's Hardware Italia, è stato ucciso ieri a Barcellona dai terroristi», afferma Bruno, che saluta il suo collega postando su Facebook una foto di tutto il team di lavoro. Il manager Roberto Buonanno aggiunge, sempre sui social: «Era una delle colonne di Tom's Hardware, un punto di riferimento per tutti. Ci mancherà tutto di lui».



In totale, si contano 14 vittime (4 quelle identificate in modo ufficiale, tre di nazionalità tedesca e una belga; la più piccola, di appena tre anni) e oltre 120 feriti, di almeno 18 nazionalità e di cui 15 gravi, tra cui i tre italiani. Uno è Gennaro Taliercio, operaio di 33 anni originario di Pozzuoli, come ha confermato la sua mamma che risiede in un rione popolare, in via Artiaco. Secondo quanto riferito ai familiari al telefono, il giovane sarebbe stato colpito di striscio dal furgone, riportando una contusione a una spalla ed escoriazioni a un braccio e a una gamba. Ferito - in maniera lieve - anche un altro puteolano Michele Bellofiore, 50enne fotografo, che racconta: «Correndo, mi sono slogato la caviglia. Passeggiavamo in piazza, quando abbiamo visto il furgone venire contro di noi, sulla folla e ad altissima velocità. Poi, tutte le strade sono state chiuse e solo alle tre di notte sono rientrato in hotel, con due amici. Da qui non si può al momento uscire». In cento si sono invece barricati nel consolato, subito dopo l'assalto.


Michele Bellofiore in aereo per Barcellona

La Farnesina sta seguendo tutte le operazioni, attraverso l'unità di crisi: un gruppo di funzionari ieri sera è partito per la città della Catalogna per rafforzare i servizi di assistenza ai nostri connazionali.
 


«Eravamo lì, a venti metri dal terrorista, tra feriti. Ragazzi inglesi correvano verso di noi, e siamo scappati dalle Rambla», dice Toni Cimmino, 52enne napoletano, organizzatore di eventi, in vacanza con moglie e figlia di 14 anni, ospite di amici a Barcellona. «I dieci giorni di vacanza si sono trasformati in un incubo. La mia amica che vive qui ha poi assistito alla sparatoria e visto i corpi a terra». E, nella notte, il secondo attacco sempre in Spagna, con 7 feriti e 5 estremisti uccisi. Oggi una terza persona è stata arrestata in seguito all'attacco di ieri a Barcellona: lo hanno reso noto il ministro dell'Interno della Catalogna e la polizia locale. Poi il raduno nella piazza del lutto al grido: «Io non ho paura». Sul posto sono tornati anche tanti italiani, oltre ai turisti, 80mila abitano a Barcellona.
 

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