Terremoto a Torre del Greco, arrestato il sindaco Borriello: è accusato di truffa e corruzione

Terremoto a Torre del Greco, arrestato il sindaco Borriello: è accusato di truffa e corruzione
di Leandro Del Gaudio
Lunedì 7 Agosto 2017, 08:41 - Ultimo agg. 8 Agosto, 08:46
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Fondi neri, corruzione, appalti pilotati: è per queste accuse che la guardia di finanza ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, e di altre cinque persone. Si tratta dei rappresentanti della società Fratelli Balsamo Srl e di altri due imprenditori di Torre del Greco. Secondo l'accusa, le investigazioni «hanno rivelato un mercimonio della funzione pubblica svolta dal sindaco».

Nello specifico, le indagini hanno documentato che la società Fratelli Balsamo Srl - è scritto in una nota della Procura di Torre Annunziata guidata da Alessandro Pennasilico - ha «costituito mediante escamotages contabili, fondi neri di denaro contante, funzionali a ripagare lautamente gli atti contrari ai doveri di ufficio posti in essere dal primo cittadino». Tali somme «venivano consegnate al sindaco nel corso di incontri mensili in luoghi appartatati, privi di copertura di cellulari, mediante passaggi da un'auto all'altra». Nonostante tutto questo, gli incontri sono stati integralmente documentati con video-riprese e intercettazioni ambientali.
 


Ha fatto di tutto, secondo l'accusa, il sindaco Borriello, pur di favorire la ditta di raccolta rifiuti dei Fratelli Balsamo: aveva estromesso un'altra ditta e aveva anche rappresentato una situazione di pericolo per la salute pubblica priva di ogni fondamento. Già l'ingresso nell'appalto della società Balsamo, è stato ricostruito dalla Procura di Torre Annunziata, «è connotato da marcata illegalità essendo riuscita a subentrare artatamente nell'appalto dei servizi di igiene urbana per la raccolta differenziata alla ditta Ego Eco che si era aggiudicata il servizio per il periodo 21 maggio 2012-20 gennaio 2016 con importo complessivo di oltre 30 milioni di euro». È stato proprio il primo cittadino, dice l'accusa, a determinare la decadenza dell'appalto della Efo Eco eseguendo «rigidi controlli in prima persona e in tempo di notte». Non solo, tra le «iniziative amministrative» del sindaco «l'istituzione di un servizio sostitutivo di raccolta rifiuti svolto da dipendenti comunali incardinati in uffici diversi dalla Nettezza urbana, in totale violazione della normativa di settore nonché la rappresentazione di una situazione di pericolo per la salute pubblica artatamente creata per effetti di una certificazione emessa da competente ufficio dell'Asl Napoli 3 Sud priva di ogni fondamento e riscontro».

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