Roma, rapinavano e danneggiavano i negozi, presa baby gang: 12 arresti

Roma, rapinavano e danneggiavano i negozi, presa baby gang: 12 arresti
Lunedì 20 Marzo 2017, 08:11 - Ultimo agg. 21 Marzo, 12:07
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Veri e propri raid contro i commercianti. Furti rapine, aggressioni e danneggiamenti. Dodici giovanissimi bulli, nove dei quali minorenni (tra loro anche una ragazza), dopo un mese di indagini, sono stati raggiunti questa mattina da un’ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di aver rapinato almeno sei esercizi commerciali a Colli Albani, più precisamente tra l’Appio e il Tuscolano tra il 17 e il 22 gennaio. La baby gang composta da ragazzi tra i 14 e i 19 anni è accusata di rapina, furto, percosse e danneggiamento. 

«Abbiamo rintracciato una baby gang, composta da 12 soggetti che a gennaio si sono resi responsabili di diversi episodi di rapina a danni di esercenti di origine straniera - ha spiegato Pamela De Giorgi, dirigente del commissariato Appio-Tuscolano - Sono state compiute rapine e aggressioni al fine di procurarsi pochi beni. La cosa importante da sottolineare è la violenza usata nel corso di questi episodi: non hanno esitato assolutamente a pestare le vittime che si trovavano di fronte». Ai fini del buon esito dell’attività investigativa fondamentale è stata la collaborazione delle vittime.

Il modus operandi prevedeva che «entrassero nei negozi anche in dieci per volta: due o tre rimanevano fuori a controllare, quattro o cinque tenevano buoni i proprietari «e gli altri facevano razzia». Abbigliamento, dettagli fisionomici riferiti dalle vittime e i successivi riconoscimenti fotografici, hanno permesso ai poliziotti di chiudere il cerchio attorno ai responsabili delle rapine. L’indagine ha ricostruito le dinamiche di tutti i casi: via Arco di Travertino, via Menghini, via Appia Nuova e via Enea sono i luoghi dove la banda ha colpito. Il più grande, C.J.S. 19 anni di origini argentine, indossava sempre un orecchino con ciondolo a croce, dettaglio importante ai fini del suo riconoscimento mentre B.R. romano e K.O. ucraino, entrambi 18enni, sono gli altri due maggiorenni. «Per i minori è stata disposta la permanenza in casa e definito che non possono avere né comunicazioni telefoniche e telematiche - sottolinea De Giorgi - mentre per i maggiorenni, già noti alle forze dell’ordine, sono stati disposti gli arresti domiciliari». 

Le famiglie sono rimaste particolarmente sorprese: «Non sospettavano tale attività dei figli minorenni - ha aggiunto De Giorgi - sono ragazzi che svolgevano una vita assolutamente regolare, frequentando la scuola al mattino». I negozi presi di mira erano piccoli supermercati in capo a cittadini bengalesi o negozi tipici di cittadini cinesi, anche un centro estetico. «Abbiamo riscontrato che le aggressioni sono state rivolte tutte verso punti vendita gestiti da stranieri - conclude la dirigente - tuttavia non siamo in grado di affermare che alla base delle aggressioni ci siano motivazioni razziali».

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