Contraffazione: sei miliardi
di fatturato l'anno con le scarpe

Contraffazione: sei miliardi di fatturato l'anno con le scarpe
Venerdì 17 Marzo 2017, 17:15 - Ultimo agg. 18 Marzo, 12:52
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Non solo il falso Made in Italy ma anche il falso fabbricato in Italia, dove la contraffazione di calzature genera un fatturato di oltre 6 miliardi all'anno e - secondo i dati di Assocalzaturifici - produce alle aziende un danno economico stimato tra i 190 e i 240 milioni di euro. La contraffazione insomma , sempre secondo la denuncia dell'associazione che rappresenta l'industria calzaturiera italiana aderente a Confindustria - costituisce una minaccia sempre più preoccupante per le imprese calzaturiere italiane, per i consumatori e per l'economia del nostro Paese, oltre a rappresentare un problema sociale di notevole entità. Se ne è parlato a Napoli al convegno «Il Vero e il Falso. Scenari e proposte per combattere la contraffazione», organizzato dall'associazione «Museo del Vero e del Falso» - di cui Assocalzaturifici è tra i fondatori - che ha come obiettivo quello di diffondere la cultura della legalità contro i fenomeni della concorrenza sleale e della contraffazione. «Il fenomeno purtroppo si è acuito con la crisi, che rende i prodotti contraffatti più appetibili per il consumatore, aggravando la già precaria situazione di molte imprese produttrici, specialmente piccole e medie - ha detto Annarita Pilotti presidente di Assocalzaturifici - La nostra organizzazione è da anni in prima linea nella lotta alla contraffazione, attiva sui principali tavoli politici, nazionali ed internazionali, per sollecitare le istituzioni a prendere provvedimenti efficaci su questo tema». 

«E’ solo attraverso un dialogo continuo e fattivo tra le diverse istituzioni – ha affermato Luigi Giamundo, presidente dell’Associazione Museo del Vero e del Falso – che diventa possibile dar luogo ad azioni che possano incidere contro chi fa concorrenza sleale e mette in pericolo la salute e il benessere di tutti. Questo è un territorio sano, animato da tantissime imprese che lavorano onestamente, e sono orgoglioso che proprio Napoli e la Campania si facciano portavoce di una battaglia anche culturale contro la contraffazione».

Un tutor d’azienda che possa garantire per le aziende extra-comunitarie che vengono a insediarsi in Italia e maggiori controlli “a valle”, ovvero estendere gli strumenti normativi sul sequestro preventivo anche alle azioni di contrabbando e falsificazione nella dichiarazione della composizione prodotti.
Due proposte concrete per rendere più efficace la lotta a chi fa concorrenza sleale e lucra sulla pelle di imprenditori e sulla salute di consumatori spesso inconsapevoli. E’ quanto emerge dall’incontro dal convegno “Il Vero e il Falso. Scenari e proposte per combattere la contraffazione”, svoltosi venerdì 17 marzo presso la Sala del Capitolo del Complesso Conventuale di San Domenico Maggiore di Napoli. Promosso dall’Associazione “Museo del Vero e del Falso” l’incontro è l’occasione per tessere comuni strategie di prevenzione e contrasto tra mondo imprenditoriale e quello istituzionale contro un fenomeno che, in particolare nel Mezzogiorno, rende ancora più difficile la vita delle imprese che operano nel rispetto delle regole. “E’ solo attraverso un dialogo continuo e fattivo tra le diverse istituzioni – afferma Luigi Giamundo, presidente dell’Associazione Museo del Vero e del Falso – che diventa possibile dar luogo ad azioni che possano incidere contro chi fa concorrenza sleale e mette in pericolo la salute e il benessere di tutti. Questo è un territorio sano, animato da tantissime imprese che lavorano onestamente, e sono orgoglioso che proprio Napoli e la Campania si facciano portavoce di una battaglia anche culturale contro la contraffazione”.
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