«E’ solo attraverso un dialogo continuo e fattivo tra le diverse istituzioni – ha affermato Luigi Giamundo, presidente dell’Associazione Museo del Vero e del Falso – che diventa possibile dar luogo ad azioni che possano incidere contro chi fa concorrenza sleale e mette in pericolo la salute e il benessere di tutti. Questo è un territorio sano, animato da tantissime imprese che lavorano onestamente, e sono orgoglioso che proprio Napoli e la Campania si facciano portavoce di una battaglia anche culturale contro la contraffazione».
Un tutor d’azienda che possa garantire per le aziende extra-comunitarie che vengono a insediarsi in Italia e maggiori controlli “a valle”, ovvero estendere gli strumenti normativi sul sequestro preventivo anche alle azioni di contrabbando e falsificazione nella dichiarazione della composizione prodotti.
Due proposte concrete per rendere più efficace la lotta a chi fa concorrenza sleale e lucra sulla pelle di imprenditori e sulla salute di consumatori spesso inconsapevoli. E’ quanto emerge dall’incontro dal convegno “Il Vero e il Falso. Scenari e proposte per combattere la contraffazione”, svoltosi venerdì 17 marzo presso la Sala del Capitolo del Complesso Conventuale di San Domenico Maggiore di Napoli. Promosso dall’Associazione “Museo del Vero e del Falso” l’incontro è l’occasione per tessere comuni strategie di prevenzione e contrasto tra mondo imprenditoriale e quello istituzionale contro un fenomeno che, in particolare nel Mezzogiorno, rende ancora più difficile la vita delle imprese che operano nel rispetto delle regole. “E’ solo attraverso un dialogo continuo e fattivo tra le diverse istituzioni – afferma Luigi Giamundo, presidente dell’Associazione Museo del Vero e del Falso – che diventa possibile dar luogo ad azioni che possano incidere contro chi fa concorrenza sleale e mette in pericolo la salute e il benessere di tutti. Questo è un territorio sano, animato da tantissime imprese che lavorano onestamente, e sono orgoglioso che proprio Napoli e la Campania si facciano portavoce di una battaglia anche culturale contro la contraffazione”.