Voucher, c'è l'accordo nel governo. E il reddito finisce sul tavolo di Savona

Voucher, c'è l'accordo nel governo. E il reddito finisce sul tavolo di Savona
di Andrea Bassi
Giovedì 12 Luglio 2018, 10:25 - Ultimo agg. 16:47
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Il tira e molla è finito. Durante l'iter di conversione del decreto lavoro verranno reintrodotti i voucher per diversi settori, in testa turismo e agricoltura. L'accordo tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini è arrivato dopo giorni di tensioni tra la Lega, favorevole ai buoni lavoro cancellati dal governo Renzi per evitare il referendum abrogativo della Cgil, e il Movimento Cinque Stelle, che invece si era schierato a favore della consultazione promossa dal sindacato guidato da Susanna Camusso. A cedere il passo è stato il ministro del lavoro e dello sviluppo economico. «Se i voucher possono servire a settori come l'agricoltura e il turismo, per specifiche competenze, allora ben vengano», ha detto ieri Di Maio. «L'unica cosa che chiedo alle forze di maggioranza», ha aggiunto, «è quella di evitare abusi in futuro». Dietro la resa del leader grillino, ci sarebbe stata anche la minaccia da parte della Lega di bloccare la delibera sul taglio dei vitalizi agli ex parlamentari che tanto sta a cuore al Movimento Cinque Stelle. I nuovi voucher, che verranno introdotti con un emendamento governativo al decreto, saranno nominativi e tracciabili. Norme anti-abuso che aveva provato a inserire anche l'ex ministro del lavoro Giuliano Poletti per provare a salvarli, ma inutilmente, dal referendum abrogativo della Cgil. Intanto il decreto è stato finalmente bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato.
 
In una delle ultime bozze inviata ai tecnici del ministro Giovanni Tria, era comparso un taglio ai fondi delle Tv locali per finanziare i 35 milioni di euro dell'abolizione dello split payment per i professionisti. La norma sarebbe, però, stata cassata perché, in realtà, quei soldi erano già stati ripartiti. In sostituzione si sarebbe deciso un nuovo aumento del prelievo sulle slot machine dello 0,25% a partire da settembre. Il testo adesso andrà al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la firma e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Si vedrà se oggi sarà la giornata buona. Intanto ieri il ministro delle Politiche comunitarie, Paolo Savona, rispondendo a un question time ha detto che si sta studiando la possibilità di finanziare il reddito di cittadinanza con i Fondi Ue. Non però il sostegno al reddito, bensì la parte che attiene alle politiche attive e che potrebbe essere compatibile con le norme comunitarie. Savona ha anche spiegato che, comunque, i fondi utilizzabili a questo scopo non sarebbero molti. Ieri Di Maio riferendosi alle parole di Savona sull'euro, il leader pentastellato ha detto che «il governo non lavora a un piano B» per uscire dalla moneta unica.
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