Sky all'asta, Comcast straccia Fox

Sky all'asta, Comcast straccia Fox
di Flavio Pompetti
Domenica 23 Settembre 2018, 08:30 - Ultimo agg. 16:48
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NEW YORK - Il verdetto è arrivato ieri sera da Londra, intorno alle venti in Italia: l'offerta più alta per l'acquisto del 61% delle azioni Sky sul mercato è quello della statunitense Comcast, a 17,28 sterline per azione (20,5 euro) per un totale di 35,6 miliardi di euro, contro le 15,67 sterline per azione (18,50 euro) nell'ultima istanza della Fox. Se gli azionisti Sky accetteranno la proposta entro l'11 di ottobre, il controllo della rete lascerà definitivamente le mani di Murdoch e cadrà in quelle del gigante della distribuzione via cavo. Insomma, la partita non è ancora chiusa. Per i dettagli bisognerà aspettare l'ufficializzazione e poi ci vorranno comunque ancora due settimane per conoscere il verdetto definitivo degli azionisti della pay-tv britannica.
 
Tutto era iniziato due anni fa con il legittimo desiderio di Rupert Murdoch di consolidare la porzione del 61% di Sky che non era ancora nelle sue mani. Invece la sua mossa ha scatenato una battaglia tra titani nella quale lo squalo australiano ha finito per uscire di scena con un portfolio di famiglia ben più ridotto, mentre la guerra per l'assegnazione della pay tv britannica ha definito lo scenario futuro dell'entertainment mondiale. C'è voluto l'intervento del panel per i takeover inglese e la nomina di un giudice unico per risolvere la guerra al rilancio tra le due aziende.

Nell'arco di 24 ore tra venerdì e sabato l'arbitro dell'asta indetta dall'authority londinese ha sollecitato e ricevuto le ultime offerte dai due colossi statunitensi, e alla fine del processo ha aggiudicato la vittoria alla Comcast. Le due contendenti si erano presentate all'asta cieca con offerte che non avevano ancora dichiarato finali, quindi erano pronte a rilanciarle. La prima parola era stata concessa alla Fox, che con 16,6 euro per azione aveva fino ad allora il prezzo più basso, contro le 17,50 presentate dalla Comcast.

La formula prevedeva un massimo di tre giri di consultazione prima di concludere la gara. Il ceo della Comcast Brian Roberts ha così preso la rivincita nei confronti di Bob Iger della Disney, che lo scorso giugno lo aveva battuto sul filo di lana pagando 60,6 miliardi di euro per la conquista del pacchetto 21st Century Fox messo in vendita da Murdoch, quando quest'ultimo si era reso conto che era ormai fuori dal grande gioco.

Con il controllo di Sky, Comcast diventa la prima delle tradizionali aziende dell'entertainment a chiudere il cerchio dell'intero volume d'affari: dalla produzione di video, film e materiali televisivi, alla distribuzione, con una pluralità di piattaforme che vanno dai canali televisivi negli Usa all'Internet, e ora anche una rete europea presente in cinque paesi con 23 milioni di spettatori paganti.

Lo sforzo di trasformazione per arrivare a questo punto è stato enorme, a partire dalla distanza che separava tradizionalmente le aziende che operavano in tutti questi settori. Ma in tempi di alta tecnologia, la stessa ampiezza di presenza è oggi garantita ai nuovi giganti come Google, Netflix, Amazon, che l'hanno conquistata con relativamente poca fatica facendo il percorso inverso: dal web al cinema e alla televisione. Murdoch e la sua famiglia restano fuori da questo giro di affari, ma non sono certo rimasti a mani vuote.

Il gruppo controlla la News Corp che oltre ai giornali britannici della New UK è possessore del Dow Jones & Co. e quindi del Wall Street Journal, e della editrice Harper & Collins. Nel settore televisivo sono presenti in Usa con la potente Fox News e la rete regionale Fox. Inoltre con il possesso del 4% delle azioni Disney, Murdoch è uno dei maggiori azionisti dell'azienda alla quale ha ceduto a luglio gli studi televisivi e i cataloghi della 21st Century, oltre al 31% della stessa Sky.
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