Morto Marchionne, la Cgil:
«Ha salvato la Fiat, ma non il dialogo»

Morto Marchionne, la Cgil: «Ha salvato la Fiat, ma non il dialogo»
Mercoledì 25 Luglio 2018, 14:56 - Ultimo agg. 16:11
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La Cgil esprime un cordoglio "con riserva" sulla morte di Sergio Marchionne. La segreteria della Cgil «esprime alla famiglia e alla compagna di Sergio Marchionne il suo cordoglio e quello di tutta la confederazione». Marchionne, «cui è sempre andata la stima della Cgil, ha l'indubbio merito di aver salvato un'azienda morente. Uomo di grande intelligenza e capacità manageriale», si legge in una nota, «duro negoziatore, bravo organizzatore, non ha però saputo né voluto indirizzare l'azienda al dialogo e alla collaborazione con una parte importante dei lavoratori italiani», praticando «la divisione sindacale». 

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«Uomo di grande intelligenza e capacità manageriale, è stato in grado di non soffermarsi ai problemi di breve periodo, ma di guardare oltre, rivitalizzando e rilanciando un'impresa in grande difficoltà, portando il suo core business nel cuore del mercato automobilistico più importante, facendola diventare uno dei grandi player globali del settore», afferma la segreteria nazionale della Cgil. «Duro negoziatore, bravo organizzatore - prosegue la nota - non ha però saputo né voluto indirizzare l'azienda che guidava al dialogo e alla collaborazione con una parte importante dei lavoratori italiani.
Una scelta, sanzionata dalla Corte costituzionale, costata conflitto, arretramenti, incomprensioni, che si sono riverberati, oltre che nelle relazioni sindacali, nella società e negli sviluppi industriali. L'aver praticato la divisione sindacale e aver abbandonato la contrattazione nazionale, infatti - si legge ancora -, sono state opzioni non imposte dalla contingenza industriale, finanziaria o economica».
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