Santander acquista Banco Pastor
a un euro per evitare collasso

Ana Patricia Botin presidente del Santander
Ana Patricia Botin presidente del Santander
di Paola Del Vecchio
Mercoledì 7 Giugno 2017, 12:10 - Ultimo agg. 8 Giugno, 08:57
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Madrid. Il gruppo Santander ha acquistato il Banco Popular per un euro, per evitare il collasso dell’istituto di credito e tutelare i risparmiatori e la stabilità finanziaria. La decisione del Single Resolution Board (SRB), l’autorità europea, e dello spagnolo Fondo per la ristrutturazione statale (Frob) è stata comunicata questa mattina, dopo una settimana di pesanti cadute in Borsa dei titoli del Banco Popular, che l’hanno portato vicino al fallimento. La risoluzione, che ha ricevuto il via libera della Commissione Europea, è giustificata dalla "necessità di proteggere i depositi del Banco Popular e assicurare la stabilità finanziaria” in Spagna e in Portogallo, oltre a “evitare il ricorso ai fondi pubblici”. L’imminente rischio di “fallimento o di possibile fallimento” dell’istituto di credito spagnolo era stato segnalato negli ultimi giorni dalla Bce, per la quale il Popular era inviabile.  

Il Popular ha 32 miliardi di attivi immobiliari e problematici, dei quali 7,9 miliardi tossici o inesigibili, secondo le stime del mercato. Il Banco Santander, che ha presentato l’unica offerta simbolica che compiva i requisiti per la sua ammissione all’asta, realizzata dal Fondo Unico di Risoluzione europeo (Fur) e dal Frob spagnolo, sta ultimando un ampliamento di capitale di 7 miliardi di euro per finanziare l’operazione, secondo quanto ha comunicato oggi alla Commissione Nazionale Mercato Valori, l’authority spagnola. Le quotazioni dell’istituto di credito presieduto da Emilio Saracho sono state sospese e i titoli, stimati in Borsa 1,3 miliardi di euro, sono ora azzerati, dopo che è stato fissato il prezzo simbolico di 1 euro.  Gli oltre 300.000 azionisti del Popular perderanno il 100% delle azioni dell’ente, dopo l’ammortizzazione, così come i possessori di debito ibrido o subordinati, per un capitale stimato di 2 miliardi di euro; mentre non corrono rischi i depositi dei risparmiatori e gli investitori dei fondi gestiti dall’ente.
Per il ministro spagnolo di economia Luis de Guindos, la vendita al Santander “è una buona via d’uscita, senza l’utilizzo di risorse pubbliche, data la situazione alla quale era giunto nelle ultime settimane, dato che implica la massima protezione dei titolari di depositi e la continuità dell’attività”. In un comunicato, il ministro segnala che la decisione delle autorità europee è stata adottata “con totale trasparenza” ed è realizzata “senza l’utilizzo di risorse pubbliche e senza che, pertanto, si produca un eventuale contagio fra rischio sovrano e bancario, come è accaduto in epoche passate”. Il riferimento è al salvataggio delle banche spagnole richiesto a Bruxelles nel 2012 per oltre 40 miliardi. Ma l’attuale situazione, secondo il governo presieduto da Mariano Rajoy, “è molto diversa” da allora, “data la buona salute del settore finanziario e dell’economia spagnola in generale”.

Tuttavia, molti degli azionisti del Popula chiedono in queste ore conto della “mancata vigilanza da parte dell’authority di supervisione bancaria e della Banca di Spagna”. Quella del Banco Popular era, infatti, una morte annunciata già dal maggio dell’anno scorso, quando l’istituto aveva fatto ricorso a sorpresa a un ampliamento di capitale di 2,5 miliardi di euro, per migliorare la solvenza e rafforzare i bilanci. L’operazione era accompagnata da un piano strategico con il quale la banca puntava a liberarsi, prima del 2018, di 15 miliardi di euro di attivi improduttivi, il principale tallone di Achille dei suoi bilanci. Nonostante la maggioranza degli azionisti partecipò alla ricapitalizzazione, le azioni della banca registrarono forti perdite, fino a chiudere il 2016 con una caduta del 66% del valore dei titoli azionari. 

Ana Patricia Botin, presidente del Santander, ha sostenuto che l'operazione "conferma la stabilità del sistema finanziario" e che si può commissariare un ente "senza necessità di intervenire con fondi pubblici e nessuna spesa per i contribuenti". 

Oggi in apertura di Borsa, le azioni del Santander, che dopo l'acquisizione divente il principale gruppo bancario iberico, davanti al BBVA e a La Caixa, hanno registrato una sostanziale tenuta, con un lieve rialzo.
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