Calo di produzione nella Fca, a Pomigliano la Panda crolla: -16%

Calo di produzione nella Fca, a Pomigliano la Panda crolla: -16%
di Pino Neri
Martedì 9 Ottobre 2018, 10:00
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Il dettagliato report sulla produzione automobilistica italiana, reso noto dalla Fim Cisl, mostra dati che in certi casi fanno preoccupare (Pomigliano e Cassino), in altri fanno inquietare (Torino, Grugliasco e Modena) e solo in alcune realtà fanno tirare un sospiro di sollievo (Melfi e Val di Sangro). Me c'è un elemento su tutti davvero negativo e cioè che, sempre in base ai numeri, dopo cinque anni la produzione automobilistica italiana (fino al 30 settembre) mostra per la prima volta il segno meno.

In termini percentuali si tratta del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2017. Numeri certamente non buoni e peraltro resi meno impietosi grazie alle performance positive dello stabilimento automobilistico di Melfi dove vengono prodotte le Jeep Renegade e le 500 X, e di Val di Sangro, nel chietino, dove si realizzano i Ducato.
 
A Pomigliano si registra tra gennaio e settembre un sensibile calo di prduzione della Panda pari al 16,2% (134.202 vetture prodotte) rispetto allo stesso periodo del 2017 (160.212 vetture prodotte). Stablimento che conta un esubero di 2400 lavoratori, in questo momento ammorbidito grazie alla cassa integrazione a rotazione, che però durerà solo fino a settembre del 2019. Difficile la situazione delle produzioni Alfa Romeo a Cassino (- 22 %) e difficilissima quella delle auto del Biscione a Torino e delle Maserati a Grugliasco e a Modena, dove si segna un calo medio nettamente superiore al 30% con punte del 36%. A ogni modo in questi giorni si attende l'incontro di verifica per Pomigliano, l'impianto italiano di FCA in cui nel 2010 è iniziata la deregulation dei contratti di lavoro ma che ha la cassa integrazione meno sicura di tutto il gruppo nazionale a causa della sua scadenza più ravvicinata rispetto alle altre fabbriche.

Le fonti sindacali di settore spiegano intanto che i trend negativi resteranno tali. Urge dunque l'implementazione di nuove produzioni. «Occorre però anche un incontro al vertice su tutta la questione FCA dice Ferdinando Uliano segretario nazionale della Fim Cisl - perché dopo la scomparsa di Marchionne sono stati già definiti tutti i manager che contano». Uliano incalza l'azienda. «L'equilibrio finanziario - spiega - è importante perché a questo è legato la capacità d'investire. Ora è necessario che FCA utilizzi le risorse prodotte per completare gli investimenti nelle tipologie delle nuove motorizzazioni ibride e elettriche e spingendo sulla nuova mobilità. Solo così si mette in sicurezza l'occupazione».
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