Olio d'oliva, l'autogol della Lega Nord spiana la strada alla Spagna

Olio d'oliva, l'autogol della Lega Nord spiana la strada alla Spagna
di Marco Esposito
Lunedì 31 Luglio 2017, 08:51 - Ultimo agg. 1 Agosto, 09:32
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Quando il ministro dell'Agricoltura Luca Zaia scelse i marchi italiani da tutelare nel trattato commerciale tra Unione europea e Canada pensava di fare un grande favore al suo Veneto. A beneficiare della sua decisione, però, sarà soprattutto la Spagna. 

Era il 2009, l'Italia era il primo esportatore mondiale in un mercato, quello dell'extravergine, in forte espansione per il diffondersi nel mondo della dieta mediterranea, che nel 2010 riceverà il riconoscimento Unesco. Dal 2009 al 2016 le importazioni mondiali d'olio d'oliva sono cresciute del 37%. Il leghista Zaia, in quel 2009 che ha visto l'avvio della scrittura del trattato commerciale tra Unione europea e Canada, aveva già deciso di candidarsi alla presidenza del Veneto, dove in effetti sarà eletto presidente nel 2010 e riconfermato nel 2015. In base all'impostazione iniziale di Zaia - nonostante dopo di lui si siano succeduti in quel dicastero ben cinque ministri, anche del Sud - sono veneti tutti i quattro marchi dop per l'olio d'oliva inseriti dall'Italia nel Ceta. Tre indicati direttamente da Zaia e il quarto (il dop Garda) aggiunto successivamente. Ciò nonostante, il Consiglio regionale del Veneto ha votato contro la sottoscrizione del Ceta. 

Gli oli d'oliva del Veneto, tutti insieme, non arrivano all'1% della produzione nazionale (il dato più aggiornato indica lo 0,4%) la quale è dominata da Puglia, Calabria e Sicilia, con la Campania in seconda fascia per tonnellate ma a un ottimo livello per qualità, con cinque aree dop. 

E così il 99,6% della produzione italiana, se il trattato Ceta sarà ratificato da Camera e Senato, sarà privo di qualsiasi tutela al di fuori dei confini dell'Unione europea, vale a dire nei mercati emergenti dove la diffusione dell'olio d'oliva, spinto dai suggerimenti dei nutrizionisti e dalle raccomandazioni delle istituzioni sanitarie, è in più forte espansione.

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