Lamborghini, Coca Cola, Ikea e Florim: ecco dove vogliono lavorare gli italiani

La 10mila/esima Huracán prodotta da Lamborghini
La 10mila/esima Huracán prodotta da Lamborghini
di Gianni Molinari
Domenica 22 Aprile 2018, 19:38 - Ultimo agg. 23 Aprile, 09:41
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Gli italiani sognano di lavorare in Lamborghini, Coca-Cola, Ikea e Florim.

Sono queste le aziende vincitrici del Randstad Employer Brand 2018, il riconoscimento assegnato sulla base della più completa e rappresentativa ricerca globale dedicata all'employer branding da Randstad, secondo player al mondo nei servizi per le risorse umane, in occasione del Randstad Award.

Il 17% degli italiani ha cambiato datore di lavoro nell’ultimo anno, il 32% intende cambiarlo nel 2018. Stipendi bassi, work-life balance sbilanciato e poche prospettive di carriera sono i principali motivi che spingono a lasciare il posto.

I canali più utilizzati per cercare un impiego sono aggregatori online e siti di annunci, siti aziendali, contatti personali e Google.
 

 

Lo studio è stato condotto su oltre 175.000 persone in 30 Paesi in modo indipendente (nessuna azienda si può iscrivere volontariamente per partecipare) con un’analisi approfondita su più di 5.700 aziende a livello globale.

In Italia sono state intervistate circa 5.800 persone di età compresa tra 18 e 65 anni, un campione rappresentativo di occupati, studenti e non occupati, a cui è stato chiesto quali sono i fattori che rendono un’azienda attrattiva tra 150 aziende con oltre 1000 dipendenti con sede in Italia.

Secondo la ricerca i fattori più importanti ricercati dagli italiani in un datore di lavoro sono l'equilibrio tra vita lavorativa e privata (indicato dal 55% dei rispondenti), seguito dall'atmosfera di lavoro piacevole (51%), da retribuzione e benefit (48%), dalla sicurezza del posto di lavoro (stabile al 46%) e dalla visibilità del percorso di carriera (38%). I lavoratori maschi danno più importanza a salario e benefit (50%) rispetto alle colleghe, che invece sono più portate a vedere come una priorità l’equilibrio fra lavoro e vita privata (57%).

Anche analizzando l’età emergono forti differenze: il 56% dei lavoratori sotto i 25 anni si concentra sull’atmosfera di lavoro piacevole quando cerca un impiego, i 25-44enni sono molto più sensibili al bilanciamento fra tempo dedicato all’ufficio e tempo libero (55%), mentre i lavoratori più anziani, fino ai 64 anni di età, si orientano più su aziende dalla comprovata solidità finanziaria (42%). Differenze marcate si riscontrano anche osservando i risultati per livello di istruzione: quasi la metà dei lavoratori a bassa scolarità ha come prima preoccupazione la sicurezza del posto di lavoro (49%), a un livello medio di istruzione corrisponde un marcato interesse per il work-life balance (55%), mentre i potenziali dipendenti con una scolarizzazione elevata sono attratti dalla possibilità di impiegare le tecnologie più innovative (22%).

Rispetto a questi fattori, le aziende italiane non sembrano allineate con le aspettative dei potenziali dipendenti. Mediamente, infatti, le imprese offrono soprattutto solidità finanziaria, buona reputazione e utilizzo delle tecnologie più innovative, invece dei fattori ai primi posti nei desideri dei lavoratori.
 

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