Grimaldi addio ad Aldo il decano degli armatori

Grimaldi addio ad Aldo il decano degli armatori
di Antonino Pane
Lunedì 10 Dicembre 2018, 16:59
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Uomo di mare vero, il nipote che più di tutti aveva dimostrato di avere ereditato il fiuto e le capacità dello zio Achille Lauro. La morte di Aldo Grimaldi segna uno spartiacque preciso tra generazioni di armatori napoletani. Con i tre fratelli, Luigi, Mario e Guido ha saputo affermare nel mondo il nome di una famiglia che oggi vanta vari primati nel panorama dello shipping internazionale. Nato a Solofra, in provincia di Avellino nel 1922 è rimasto fino a 96 anni al timone della Grimaldi Holding e del Consorzio Grimaldi Group.
LE ORIGINI
Tenacia e determinazione. Aldo Grimaldi aveva dimostrato già da studente la sua voglia di fare. Nel periodo scolastico tutte le vacanze le trascorreva lavorando a bordo delle navi dello zio, Achille Lauro, per procurarsi le prime indispensabili esperienze prima di ritornare, ad ogni inizio d'anno scolastico, ai propri studi nautici. Dopo il diploma di Capitano di Lungo Corso arriva anche la laurea in Scienze Economiche e Marittime all'Università di Napoli.
Il mare è sempre il suo orizzonte più vicino. Durante la guerra presta servizio come guardiamarina. Al termine del conflitto inizia la propria attività armatoriale fondando con gli altri tre fratelli, Luigi, Mario e Guido, la compagnia di navigazione, Fratelli Grimaldi Armatori, prima con navi da carico e poi passeggeri,. Inizia così la costruzione di quello che poi diventerà il Gruppo Grimaldi.
L'AZIENDA
Dal dopoguerra, con le prime navi da trasporto Classe Liberty, alle navi da crociera Caribia, Irpinia e Ascania - le navi più veloci al mondo dell'epoca - passando per i traghetti passeggeri Freccia Rossa e Freccia Blu, le car carrier Po, Dora Baltea e Dora Riparia e le multipurpose della classe Repubbliche, il percorso imprenditoriale di Aldo Grimaldi non conosce soste, grazie ad una strategia di specializzazione e di innovazione tecnologica e gestionale, che gli consentono, attraverso la progettazione e la costruzione di nuove navi, di anticipare ogni volta le esigenze di un mercato sempre più evoluto e sofisticato.
L'ASSOCIAZIONISMO
Una crescita continua quella di Aldo Grimaldi. Nel marzo 1995 diventa presidente Confitarma e resta in carica fino al maggio 97. Il impegno è ricordato come «un atto di disponibilità e responsabilità verso l'associazione che attraversava un momento delicato e non riusciva ad esprimere coesione per un nome da candidare come Presidente». Il suo nome ebbe un plebiscito tra gli associati e pertanto decise, pur gravato dagli importanti impegni professionali delle sue aziende, di aderire all'incarico diventando presidente di Confitarma ma per un solo biennio. In soli due anni però, grazie ad un lavoro di squadra e ritrovata sintonia interna, furono colti importanti risultati. Il primo fu l'avvio e l'impostazione del Registro Internazionale, poi definitivamente concluso e ratificato dal successore, Paolo Clerici. Il secondo fu il Libro verde sul cabotaggio di linea, studio che fornì una quantificazione sistematica dei costi esterni della navigazione commerciale (interna, di cabotaggio e internazionale) in Italia nel 1997, ponendoli a confronto con i costi esterni dei trasporti su strada, rotaia e aereo. Da lì nacque poi il famoso progetto delle Autostrade del Mare di cui Aldo Grimaldi fu uno strenuo promotore e difensore. Poi riuscì dare a Confitarma un'immagine nuova e molto più energica e dinamica in modo che potesse comunicare in modo autorevole l'importanza e la rilevanza strategica del comparto. E per questo decise di dare maggiore impulso alla percezione visiva di Confitarma varando un nuovo marchio raffigurante un'elica stilizzata.
Poi arrivano i riconoscimenti. Nel 2002 è stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere del Lavoro. Nel 2007 gli è stato conferito il Premio BT - Assagenti quale uomo dell'anno dello shipping internazionale per le sue capacità indiscusse di armatore. Nel 2011 gli è stato assegnato il Cristoforo Colombo Award riconoscimento dello Shipping internazionale che il Lloyd's List assegna ogni anno. Ora il suo lavoro lo porteranno avanti i tre figli Giovanni, Isabella e Alessandra, tutti presenti nel Cda della Grimaldi Holding.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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