Rc auto, il Carroccio blocca gli sconti per ripicca anti-M5S

Rc auto, il Carroccio blocca gli sconti per ripicca anti-M5S
di Marco Esposito
Lunedì 22 Ottobre 2018, 07:00 - Ultimo agg. 17:19
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L'Rc auto è il tema perfetto per far litigare M5s e Lega. I primi si sono impegnati, con Luigi Di Maio, a mettere fine alle tariffe «indecenti», che colpiscono gli automobilisti corretti di Napoli e Caserta, mentre i secondi paventano i rincari al Nord come contropartita dei ribassi al Sud. La realtà dei fatti, come si vedrà, è ben diversa dagli annunci ma la tensione rischia di salire per l'intrecciarsi questioni sospese. Infatti, l'Rc auto non è l'unico braccio di ferro tra pentastellati e leghisti. Sul condono edilizio per metà isola d'Ischia gli M5s, paladini della legalità, si sono fatti trovare con le dita nella marmellata. E c'è uno scontro per ora a colpi di fioretto sull'autonomia del Veneto, con Luca Zaia che sperava di festeggiare oggi - anniversario del referendum del 2017 - con la sua legge approvata in Consiglio dei ministri e invece si dovrà accontentare di un faccia a faccia a Venezia con la ministra Erika Stefani, visto che i Cinquestelle hanno deciso di vederci chiaro sulla formula che sposta risorse per la scuola in proporzione alla ricchezza delle regioni. E ancora: la Lega rimprovera ai Cinquestelle l'ottantina di emendamenti al decreto Sicurezza, cavallo di battaglia di Matteo Salvini che il movimento di Di Maio vorrebbe attenuare nelle parti più «pistolere».
 
Proprio uno degli emendamenti dei Cinquestelle al decreto Sicurezza, del resto, interviene sulla Rc auto, contribuendo a creare non poca confusione normativa, purtroppo in continuità con la tradizione legislativa nazionale. Ma in quell'emendamento la tariffa unica non c'è. Così come non c'è nella proposta di riforma di cui si è iniziato a discutere nel Consiglio dei ministri del 15 ottobre, cioè proprio la riunione del governo che passerà alla storia per la «manina» e il clamoroso scontro Di Maio-Salvini sul condono tombale.

La tariffa unica - gli automobilisti campani lo ricorderanno bene - è stata una battaglia parlamentare (persa) di un pugno di deputati battaglieri, tra i quali Berardo Impegno (Pd), Sergio Puglia (M5s) e lo stesso Di Maio. Le compagnie di assicurazione hanno sempre contestato la regola della tariffa unica per gli automobilisti virtuosi, sostenendo che se si abbassa il prezzo a Napoli lo si debba alzare a Milano, e la Lega ha sempre dato una mano in Parlamento a sostenere le tesi delle compagnie. Non a caso la stampa che si pubblica a Milano nei giorni scorsi ha commentato la possibile riforma ventilando «rincari del 40% al Nord», nonostante il comunicato stampa del governo parlasse di «canoni differenziati rispetto al territorio» e «Il Mattino» avesse spiegato, unico a citare il testo, che la norma in arrivo prevede «sconti obbligatori» legati al montaggio della scatola nera e non la «tariffa unica». Quegli sconti, peraltro, erano già previsti con la legge per la concorrenza approvata nel 2017 e gli interventi messi a punto dai Cinquestelle si limitano a rendere gli sconti operativi sin dal momento in cui si sottoscrive il contratto che prevede la scatola nera, visto che il meccanismo del 2017 non è mai diventato operativo.

È sufficiente dare uno sguardo ai dati Ivass per capire che la mappa delle tariffe non può ricondursi al dualismo Nord-Sud. È vero che la provincia più cara è Napoli (605 euro in massimo sconto) e quella meno costosa è Aosta (271 euro in classe 1), ma al secondo posto c'è Prato (539 euro) e al penultimo Oristano (274 euro) che è Mezzogiorno. In realtà le tariffe riflettono da un lato la diversa densità del traffico (per cui è ovvio che alcune province paghino molto meno) e dall'altro la presenza di numerosi sinistri associati a frode. L'anomalia da combattere è quest'ultima: se a Prato come a Napoli, a Pistoia come a Crotone si sono concentrate attività criminali, la soluzione peggiore è farne pagare i costi ai cittadini corretti che hanno la sola colpa di risiedere in quei territori. Per i furti in banca, per esempio, le province più a rischio rispetto agli abitanti sono Milano, Ravenna e Asti: cosa direbbero i correntisti di quelle province se si vedessero sottrarre le somme per ripagare le banche dei furti subiti? Sarebbe assurdo e infatti le aziende di credito investono sempre di più in sicurezza. Le compagnie d'assicurazione, invece, spalmano i costi delle frodi su base provinciale considerando costoso cercare di recuperare le somme per via giudiziaria.

Le scatole nere, però, sono una sorta di vaccino contro le frodi: più ne sono montate meno è agevole organizzare una truffa. I napoletani che installano la scatola nera sono già il 54% per cui la lotta alle frodi non è una battaglia impossibile, come dimostrano anche le vicende di cronaca di questi giorni. Chiedere uno sconto a Napoli applicando la legge del 2017 non porta quindi un aumento a Milano, Aosta o Oristano. Ma quando è in corsa uno scontro politico le ragioni tendono a passare in secondo piano. E Salvini appare deciso a far pagare a Di Maio lo schiaffo sul no al condono tombale.
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