Fondazione Banconapoli, il Tar conferma il commissario

Fondazione Banconapoli, il Tar conferma il commissario
di Valerio Iuliano
Venerdì 6 Luglio 2018, 10:21
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Il Tar del Lazio convalida il commissariamento della Fondazione BancoNapoli e respinge il ricorso di Daniele Marrama. «La decisione del Ministero non ha natura sanzionatoria» è uno dei passaggi decisivi della sentenza della Sezione Seconda del Tribunale amministrativo. Un'ordinanza relativa al ricorso contro il Ministero dell'Economia presentato da molti dei componenti del Consiglio di amministrazione e del Collegio sindacale, sospesi dal Tesoro con il decreto del 30 marzo scorso, che conteneva la nomina di Giovanni Mottura come commissario della Fondazione. L'annullamento del decreto ministeriale e della precedente relazione ispettiva del Tesoro sull'operato dell'ente, culminata nel commissariamento, era la richiesta dei ricorrenti. Una domanda di «sospensione dell'efficacia del provvedimento», presentata dal presidente sospeso Daniele Marrama, dal direttore generale, anch'egli sospeso, Marco Musella, da tre dei 4 componenti del Cda e da due componenti del Collegio Sindacale.
 
L'ordinanza del Tar prende in considerazione le motivazioni della scelta del ministero. «La decisione qui contestata - si legge nella sentenza pubblicata ieri - certamente non ha natura sanzionatoria, essendo adottata al fine di superare le criticità riscontrate all'interno della Fondazione per poter così garantire il regolare andamento della sua attività». Una ragione che era stata, peraltro, richiamata anche dal commissario Mottura subito dopo il suo insediamento. «La sospensione - spiega il Tar - può riguardare solo il Consiglio di Amministrazione, organo di gestione, ed il Collegio Sindacale, con funzione di controllo, mentre l'Autorità di Vigilanza non può incidere sul Consiglio generale, organo di indirizzo». Il Consiglio generale è rimasto in carica e tra i compiti assegnati dal Tesoro al commissario c'è proprio la sua reintegrazione.

La sentenza del Tar tocca poi altri punti. «Appare rispettato il principio di proporzionalità, essendo stata assunta la misura meno incisiva tra quelle possibili. In ogni caso manca appena un mese alla scadenza del Commissariamento ed alla cessazione della sospensione dei suddetti organi, per cui non si profila un evidente periculum in mora». Non sussiste, dunque, per il Tar quel «pericolo nel ritardo» che rappresenta una delle due condizioni da affermare nei ricorsi finalizzati all'ottenimento di un provvedimento cautelare, in modo tale da concedere il provvedimento richiesto. Il riferimento alla scadenza della gestione commissariale è legato al «periodo massimo di quattro mesi, eventualmente prorogabile con provvedimento motivato», indicato nel decreto del dipartimento del Tesoro del 30 marzo scorso. Dalle ragioni elencate si arriva infine al verdetto. «Ritenuto che non sussistano i presupposti per accogliere la presente domanda cautelare, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio respinge la domanda cautelare, proposta in via incidentale e compensa integralmente tra le parti le spese della presente fase cautelare». Per la Fondazione BancoNapoli, dunque, prosegue la gestione commissariale, almeno fino ai primi di agosto. E a Palazzo Ricca molti ipotizzato una proroga, considerata la necessità di reintegrare il Consiglio Generale. La sentenza del Tar del Lazio viene accolta prima con un no comment dal cassazionista Francesco Fimmanò, intervenuto ad opponendum. «Lasciamo lavorare il commissario - spiega Fimmanò - e pensiamo al futuro ed alla causa di risarcimento. Ora va ricostituito il consiglio che dovrà scegliere il miglior Cda possibile».
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