Evasione, nel recupero record anche i 4 miliardi del rientro dei capitali dall'estero

Rossella Orlandi, direttore dell'Agenzia delle Entrate, con il viceministro dell'Economia Luigi Casero
Rossella Orlandi, direttore dell'Agenzia delle Entrate, con il viceministro dell'Economia Luigi Casero
di Luca Cifoni
Giovedì 9 Febbraio 2017, 16:29 - Ultimo agg. 10 Febbraio, 14:23
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Come si arriva alla cifra record di 19 miliardi recuperati nel 2016 sul fronte della lotta all'evasione? Ci sono vari modi possibili di scomporre il dato, sorprendente perché superiore di ben due miliardi alle indicazioni informali date dalla stessa Agenzia delle Entrate il mese scorso. Se si guarda al tipo di attività compiuto dal fisco per ottenere queste risorse, la voce più consistente sono quelle definite "di controllo" con 10,5 miliardi. Si tratta dell'attività di contrasto all'evasione propriamente detta, ma in questo grande aggregato rientrano anche 4,1 miliardi di di incassi derivanti dalla cosiddetta voluntary disclosure, l'operazione di rientro dei capitali dall'estero.

Dal punto di vista dell'Agenzia delle Entrate, quello che porta al rientro delle somme detenute all'estero è un lavoro estremamente impegnativo, che ha coinvolto in modo intenso il personale del fisco. È anche vero però che senza questa voce, il totale dell'evasione recuperata sarebbe praticamente uguala a quello dello scorso anno (14,9 miliardi contro 14,7, tenendo conto che già nel 2015 erano entrati dalla voluntary disclosure 200 milioni). Altri 8 miliardi vengono da "attività di liquidazione": controlli automatizzati ad esempio sulle dichiarazioni che si concludono con un maggior versamento da parte del contribuente. Infine ci sono 500 milioni ottenuti in modo spontaneo a seguito dell'invio di lettere ai contribuenti su possibili errori anche involontari: è la cosiddetta compliance.
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