Brexit, il Tesoro: effetti limitati sull'economia reale, banche solide

Brexit, il Tesoro: effetti limitati sull'economia reale, banche solide
Venerdì 24 Giugno 2016, 11:05 - Ultimo agg. 15:12
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«L'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea avrà effetti comunque limitati sull'economia reale italiana. La solidità dei fondamentali delle imprese tornerà presto a prevalere sulla volatilità dei mercati finanziari». Così il ministero dell'Economia in una nota dopo la riunione, presieduta dal ministro Pier Carlo Padoan, del comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria. 

«I fondamentali del sistema bancario restano solidi. In un contesto di volatilità generalizzata a livello globale, le autorità seguono con attenzione la situazione», sottolinea ancora via XX settembre. «Nonostante le ampie escursioni dei prezzi - si legge - l'operatività dei mercati finanziari prosegue secondo le normali modalità». 

«È evidente che la Brexit avrà effetti», provocando «ansia sui mercati ed effetti speculativi» ma «non dimentichiamo i fondamentali dell'Ue», ecco che «dobbiamo trasformare il trauma in una grande opportunità», d'altra parte «l'Europa è sempre andata avanti per traumi», afferma il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, commentando la Brexit. Adesso, aggiunge, è necessario che «l'Ue si muova per rivedere i trattati anche nella logica di una maggiore flessibilità».

L'effetto Brexit sull'Italia potrebbe comportare nella peggiore delle ipotesi «un calo delle esportazioni fino a un valore massimo di circa 3 miliardi». È quanto sostiene il Chief Economist di Intesa Sanpaolo, Gregorio De Felice, sugli effetti derivanti dall'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea, ricordando che L'Italia esporta verso il Regno Unito il 7% del proprio export, pari a circa 22 miliardi di euro.

L'uscita dalla Ue potrebbe comportare l'introduzione per la prima volta da 40 anni di dazi sul mercato britannico e anche ipotizzando tariffe contenute, il dazio medio applicato alle imprese italiane dopo Brexit potrebbe essere superiore al 5% del valore esportato. Immaginando che le imprese italiane mantengano invariati i prezzi in euro facendosi carico del dazio, potrebbe costare nel complesso più di 1 miliardo di euro, solo lo 0,25% dell'export italiano nel mondo. Lo stima Prometeia.

 
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