Confindustria: stime Pil riviste in forte rialzo a +1,3%

(Foto Ansa)
(Foto Ansa)
Mercoledì 28 Giugno 2017, 11:49 - Ultimo agg. 21:58
3 Minuti di Lettura
Confindustria rivede in forte rialzo le stime sul Pil per il 2017, indicando una crescita del +1,3%, contro il precedente +0,8%. Secondo le nuove previsioni del Csc, il Centro studi di Confindustria, va meglio anche il Pil del 2018, al +1,1% (dal +1,0%). La correzione, rispetto ai dati di dicembre, è in buona parte dovuta all'innalzamento delle statistiche dell'Istat, viene spiegato. In generale, per il Csc l'accelerazione è stata trainata da «export e investimenti».

«Non bisogna dimenticare» che in Italia ci sono «7,7 milioni di persone cui manca il lavoro, in tutto o in parte», sottolinea il Csc nel rapporto sugli scenari economici. Un bacino «ancora ampio» fatto da disoccupati ma anche da occupati part time involontari o persone disponibili a lavorare ma che non cercano. Ciò nonostante «i miglioramenti registrati negli ultimi anni».

A fine del 2018 il livello del Pil sarà «ancora del 5% più basso del massimo toccato oltre dieci anni prima (-7,7% in termini pro-capite) e intorno ai livelli del picco del 2011». Quanto alla distanza dell'Italia dall'Ue, il Csc spiega come «il differenziale di crescita con il resto dei paesi dell'euro si dimezza» tra il 2015 e il 2017-2018.

Secondo il rapporto, il rientro dagli stati di crisi e il ritorno dal part time al tempo pieno stanno determinando un «allungamento degli orari di lavoro», tagliati durante la recessione, con la conseguenza che il numero di persone occupate crescerà a «ritmo smorzato». Dopo il +1,3% del 2016 gli occupati saliranno 'solò dello 0,8% sia nel 2017 che nel 2018. Quanto alle retribuzioni, nel biennio 2017-2018 quelle reali, viene spiegato, «arretrano dello 0,5%, dopo il +1,4% cumulato nel 2013-2016».

«La discesa del deficit pubblico è lenta», sottolinea il Csc, prevedendo un indebitamento al 2,3% del Pil quest'anno e al 2,4% nel 2018. Inoltre per il Csc l'erogazione del credito alle imprese resta «ancora debole» (-0,2% medio al mese nei primi quattro mesi del 2017).

Per rilanciare l'Europa occorre fare leva sulla «legittimazione democratica dell'Unione», che si può rafforzare attraverso «alcune misure ambiziose ma realizzabili» messe in fila da Confindustria in un focus del Csc dedicato alla questione europea.
Ecco allora che per gli industriali italiani sarebbe necessaria l'elezione diretta del presidente commissione Ue, che deve essere anche presidente Consiglio Ue. E poi secondo Confindustria
«aiuterebbe l'istituzione di un Parlamento solo dell'Eurozona, a cui dovrebbe rispondere un Ministro delle Finanze che gestisca il nuovo bilancio, anche qui solo dell'Eurozona». Tra le chiavi per imprimere una svolta in Ue c'è quindi anche un ministro ad hoc o comunque un titolare della gestione della politica di bilancio Ue, che «potrebbe assumere i poteri e le competenze oggi esercitati in condominio tra i commissari europei competenti e il Presidente dell'Eurogruppo»
© RIPRODUZIONE RISERVATA