Capodichino-Pontecagnano: decolla il piano di fusione degli aeroporti

Capodichino-Pontecagnano: decolla il piano di fusione degli aeroporti
di Pierluigi Frattasi
Martedì 16 Gennaio 2018, 11:17 - Ultimo agg. 11:21
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Via libera del Cda di Gesac, la società che gestisce l'aeroporto di Capodichino, al progetto di fusione con lo scalo di Salerno-Costa d'Amalfi. Il Consiglio di amministrazione, presieduto da Carlo Borgomeo, riunitosi ieri mattina, ha dato mandato all'amministratore unico di Gesac, Armando Brunini, di provare tutte le strade per portare a casa il risultato. Entro il 2018, dovrebbe essere completata la parte amministrativa relativa alla fusione societaria, mentre dal punto di vista organizzativo e operativo bisognerà aspettare ancora almeno due-tre anni. Solo un primo passo, insomma, verso l'unificazione della gestione dei due aeroporti campani sotto la guida di un'unica società, la Gesac, appunto, che negli ultimi anni ha assicurato il rilancio e il successo dell'aeroporto partenopeo.

Quali saranno le prossime tappe? Il primo step riguarderà la redazione del piano industriale che avrà tra i suoi obiettivi quello di sviluppare il traffico aereo in Campania, in maniera integrata, sfruttando appieno tutte le potenzialità della regione a partire da quelle turistiche, ma non solo. Il documento, ancora in fase di elaborazione, dovrà tenere conto di tutti gli aspetti dei costi e dei benefici. Saranno importanti, quindi, i contributi delle compagnie, della Regione e degli altri soggetti coinvolti, per un piano condiviso. Tra gli altri passaggi fondamentali, il reperimento di tutte le autorizzazioni necessarie, nonché la verifica dei finanziamenti per le opere di ammodernamento.

Tra queste, ad esempio, l'allungamento della pista dell'aeroporto di Salerno-Pontecagnano, ampliata di 2,2 chilometri, per consentire anche agli aerei di maggiori dimensioni di poter atterrare. Un'operazione che richiederà, secondo le prime stime, almeno un anno e mezzo di lavori, anche perché bisognerà procedere nel frattempo ad espropriare le relative aree necessarie.
 
L'ipotesi al vaglio è quella di una concessione 40ennale, o almeno allineata a quella di Capodichino, che scade nel 2043.

Nel lungo termine, si prevede che la fusione dei due scali porterà grandi vantaggi ai traffici aerei dell'intera regione, abbattendo i tempi dei trasporti e aumentando i volumi di passeggeri. Entro i prossimi 25 anni, si conta di arrivare almeno a 17 milioni di viaggiatori che transiteranno annualmente nei due scali, rispetto agli attuali 8 milioni e mezzo, dei quali 12 milioni a Capodichino e 5,5 a Salerno-Pontecagnano.

Ancora presto per parlare di numeri. Nel Cda di ieri, al quale ha preso parte anche il collegio sindacale, non sono state fatte cifre. Ma, a quanto trapela, le previsioni prevedono un investimento iniziale complessivo di almeno 120 milioni di euro, dei quali 40 milioni dallo Sblocca Italia e 80 milioni di fondi pubblici.

Ma l'operazione procede spedita. È già stato previsto un cronoprogramma molto dettagliato e scaglionato nel tempo. I lavori per l'ampliamento della pista di Salerno dovrebbero partire, come detto, già quest'anno. Mentre entro il 2020 si pensa di trasferire anche parte dell'aviazione generale. Bisognerà aspettare altri due anni, invece, per avere l'operatività del ramo commerciale. È previsto anche il potenziamento della rete infrastrutturale al servizio dei due aeroporti, a cominciare dal rafforzamento degli accessi stradali e autostradali. Sono previsti investimenti per 5 milioni per lo scalo partenopeo e per 20 milioni per quello salernitano. Altri 122 milioni di investimento, a carico di Gesac, sono previsti negli anni successivi per il potenziamento dell'aeroporto Costa d'Amalfi, che sarà sempre più attrattivo per le compagnie di volo. Il programma prevede il potenziamento sia dei charter che dei voli turistici lusso e business jet.

Nel frattempo, Gesac continuerà a investire anche su Capodichino, dove già si sono raggiunti risultati importanti negli ultimi anni, grazie all'arrivo di compagnie come Easy Jet e Ryan Air che hanno deciso di puntare su Napoli. I numeri hanno dato ragione degli investimenti fatti. Solo nelle feste di Natale, Capodichino ha previsto quasi 350mila transiti, di cui circa 200mila su voli internazionali, 135mila su quelli nazionali e 5mila sui voli charter. Registrando un più 41 per cento rispetto al 2016.

Tra le mete più gettonate, Londra, Parigi, Barcellona, Amsterdam e Madrid. Nell'anno appena trascorso, Capodichino ha tagliato il nastro degli 8 milioni di passeggeri, con una stima di traffico (tra arrivi e partenze) pari a circa 8,6 milioni di passeggeri, con un aumento rispetto al 2016 del 26 per cento.

Numeri che testimoniano dell'accresciuto appeal di Napoli, sempre più meta turistica, accanto alla costiera, alle isole e a Pompei, che sono destinati ad aumentare nei prossimi anni, grazie anche all'apertura prevista della stazione metropolitana della Linea 1, che consentirà ai napoletani di arrivare in aeroporto direttamente dal centro della città, come avviene nelle grandi metropoli europee. Il rilancio di Capodichino, sotto la guida Gesac, società di gestione che vede come socio di maggioranza la F2i, è ormai un dato di fatto assodato. Nel giro di pochi anni, lo scalo napoletano ha cambiato volto. Sia l'area arrivi che quella delle partenze sono state completamente rivoluzionate. Il sistema di accesso allo scalo e dei parcheggi è stato notevolmente migliorato. Mentre l'aeroporto offre sempre più servizi di qualità ai viaggiatori.
 
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