Bollette, attenti alla «truffa del Pod»: ecco cos'è e come difendersi

Bollette, attenti alla "truffa del Pod": ecco cos'è e come difendersi
Bollette, attenti alla "truffa del Pod": ecco cos'è e come difendersi
Giovedì 7 Settembre 2017, 09:31 - Ultimo agg. 11:45
3 Minuti di Lettura
Al telefono o direttamente alla porta di casa, alla ricerca di informazioni utili a truffarci. Dopo la 'pausa estiva' ecco il grande ritorno dei malintenzionati delle bollette, un vero e proprio esercito di malfattori in azione per frodare a caro prezzo utenti in buona fede, spesso ingenui, distratti o più semplicemente anziani. E, tra i tanti tentativi di raggiro, a farla da padrone e a mietere più vittime è senz'altro la 'truffa del POD', con inconsapevoli cittadini che si ritrovano abbonati a sorpresa a nuovi e più costosi servizi di energia elettrica e gas senza averne mai fatto richiesta e senza soprattutto aver mai dato il consenso al passaggio da un gestore all'altro o da un contratto all'altro.

COME FUNZIONA E COME DIFENDERSI Come molti sanno, POD e PDR sono rispettivamente i codici identificativi dell'utenza di luce o gas, solitamente riportati nella parte superiore della bolletta. Insieme ai dati personali dell'utente, sono proprio questi codici a consentire ai truffatori di intestare sul filo della legge al cittadino ignaro nuove tipologie di contratto o, addirittura, a permettere il cambio di gestore. Approfittando della buona fede degli utenti meno accorti, i malfattori tenteranno quindi di carpire questi dati per truffarli. Come? Ci sono due modi: al telefono, attraverso un call center, o letteralmente sul pianerottolo di casa. Ecco come:

AL TELEFONO La vittima prescelta del raggiro viene contattata telefonicamente da un call center che, a nome di un generico "principale gestore italiano di luce (o gas)", ha bisogno di un chiarimento sui dati dell'utente e sui suoi codici identificativi. Il motivo? L'utente, sempre secondo l'addetto al call center, "paga troppo". Da qui la richiesta: "Se mi fornisce il codice facciamo un controllo, rimettiamo a posto le cose e le applichiamo una tariffazione più conveniente". Inutile dire che si tratta di un falso e che la generica "azienda" sta solo tentando di fregare il povero malcapitato. Cosa fare quindi? Semplicemente evitare sempre di fornire dati sensibili e codici utente, salutare e attaccare subito il telefono. L'azienda fornitrice delle utenze, infatti, è già al corrente di questi dati e non chiamerà mai per chiederveli nuovamente. Ma non basta. In certi casi infatti, soprattutto quando le telefonate sono fin troppo numerose, è bene avvertire dell'accaduto la società di luce o gas, che provvederà a segnalare gli episodi alle autorità competenti (leggi anche "E' lei il signor...?", non rispondere sì)

SULLA PORTA DI CASA Solitamente giovani, ben curati, sorridenti e dotati di una buona parlantina. A chi non è mai capitato di ricevere una visita da parte di ragazzi (maschi in maggioranza) che, con modi garbati e tanta gentilezza, si presentano come 'addetti' o 'operatori' dell'azienda del gas o della luce? Magari anche dotati di cartellino di riconoscimento che tuttavia, guarda caso, non corrisponde quasi mai alla società che viene menzionata alla presentazione. Ebbene, come dietro alla cornetta telefonica, così anche dietro un sorriso può nascondersi un pericolo. La tecnica è la stessa del call center: chiedere di vedere l'ultima bolletta dell'energia o del gas per capire se l'importo sia anomalo e se, in alcuni casi, sia presente sulla fattura un codice non meglio specificato, indice che l'utente ancora una volta sta pagando troppo. Una rapida occhiata e il gioco è fatto.

COME EVITARE BRUTTE SORPRESE Anche qui, è solo necessario non consegnare mai la bolletta con allegati codice POD o PDR a chi abbiamo davanti né tantomeno firmare qualsivoglia documento anche se al momento può sembrare incredibilmente vantaggioso: basta pochissimo infatti perché si caschi in un vortice di contratti non richiesti, stipulati con gestori mai contattati, dal quale è poi difficilissimo uscire. Almeno senza pagare penali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA