Bce: «Banche italiane molto migliorate. Attenzione però al rischio irregolarità nelle realtà locali»

La sede Bce a Francoforte
La sede Bce a Francoforte
di Giusy Franzese
Lunedì 18 Settembre 2017, 19:02 - Ultimo agg. 19 Settembre, 15:39
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Il settore bancario sia in Europa che in particolare in italia è molto migliorato . Ma qualche rischio all'orizzonte - soprattutto dal versante delle piccole realtà territoriali - ancora c'è e quindi bisogna stare in allerta. A descrivere lo scenario  è Ignazio Angeloni, membro del consiglio di vigilanza della Bce durante l'Italian banking conference 2017 organizzato dall'Università privata Luiss.

«La strada che le banche europee e italiane in particolare stanno percorrendo è quella giusta. Le banche italiane hanno fatto un percorso notevole, c'è stato un miglioramento netto, ma non bisogna sedersi sugli allori» ha detto  Angeloni.  Il miglioramento delle banche italiane - ha proseguito -  si vede «in termini di solidità patrimoniale, dal lato dell'attivo, del passivo e dei crediti deteriorati». In particolare su questi ultimi
«è stato fatto un salto notevole, ma ancora c'è molto da fare».

Sofferenze in ritirata
I dati forniti da Angeloni parlano chiaro: i crediti deteriorati sono passati «dall'8% al 6%» sul totale dei crediti. L'Europa è la 3%.  «Siamo più vicini, ma c'è ancora molto da fare» ha sottolineato. Altri numeri, abbastanza confortanti, li ha forniti  il direttore egenrale dell'Abi, Giovanni Sabatini. «Dai picchi del 2015, con 89 miliardi di euro di sofferenze nette, siamo scesi ai 66 miliardi di luglio» scorso, «si tratta di una riduzione di più del 25%: una cosa che veniva considerata non realistica» ha osservato.


Ma l'attenzione deve restare comunque alta. Soprattutto sulle banche di piccole dimensioni fortemente legate al territorio.  «E' un comparto in fase di consolidamento
» ha spiegato Angeloni, ma «bisogna guardare con molta attenzione dal lato della vigilanza». I problemi potrebbero venire da possibili «conflitti di interesse» tra depositanti, clienti e azionisti.

Si tratta infatti di « banche piccole con grande rilevanza economica, banche radicate sul territorio» fortemente presenti «in Italia ma anche in Germania» in cui - ha spiegato Angeloni - assetti proprietari e sovrapposizioni di incarichi o ruoli possono tendere a dare «luogo a conflitti di interesse e irregolarità». In questo tipo di banche, ha insistito ancora il membro della Bce, «il pool dei depositanti, il pool dei creditori e il pool degli investitori tendono a coincidere dando luogo a conflitti di interesse e irregolarità».
Per cui sarebbe bene
« tornare ad un maggiore trasparenza e rigore». La Bce ha in materia un ruolo di vigilanza indiretta, ha spiegato, e lavora per questo in collaborazione con Bankitalia.

Completare l'Unione bancaria
Che il sistema bancario italiano conmunque sia «ad un punto di svolta
» lo pensa anche il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Il quale è anche convinto che sì «bisogna continuare su questa strada, ma il cammino resta lungo». Padoan nel suo intervento alla Luiss  ha quindi ripercorso i tre interventi di salvataggio avvenuti in Italia: dalle quattro banche, a Mps fino alle banche venete. «Aver fatto fronte a problemi specifici con soluzione specifiche è stata la chiave del successo di queste operazioni», ha affermato, ricordando come in ogni caso siano state adottate ricette su misura. «I casi italiani hanno evidenziato come il quadro normativo europeo abbia dimostrato di avere al suo interno la necessaria flessibilità, visto che in nessun caso è stato fatto ricorso al bail in ed è stata evitata la distruzione di valore . Ma al tempo stesso sono stati messe in luce le criticità della costruzione europea che vanno affrontate nel quadro del completamento dell'Unione bancaria» ha sottolineato il ministro.

Le tre casse in vendita
A margine del convegno Luiss, si è parlato anche delle  trattative per l'acquisto da parte di Cariparma di Cassa Rimini, San Miniato e Cesena. «C'è la forte volontà di tutti di concludere l'operazione con la grande regia di Mef e di Bankitalia» ha detto  il responsabile di Cariparma Credit Agricole per l'Italia, Giampiero Maioli . Aggiungendo:   «Siamo fiduciosi di riuscire a trovare un accordo entro fine mese».  Quanto alla ricapitalizzazione di Atlante 2, Maioli  ha assicurato: «Faremo la nostra parte. La disponibilità a ricapitalizzare Atlante 2, c'è».

 
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